Qui Bologna – Inaugurato il Parco Rabin

“Un’iniziativa commovente”. Così la figlia di Yitzhak Rabin, Daliah, nel messaggio letto dalla coordinatrice bolognese di Sinistra per Israele Silvia Cuttin in occasione della cerimonia di intitolazione di un giardino alla memoria del padre, indimenticato statista israeliano e Premio Nobel per la pace assassinato da un fanatico estremista nel 1995. A raccogliersi attorno alla targa che ne ricorda l’impegno per il processo di pace in Medio Oriente, a popolare l’area verde del quartiere, sono centinaia di abitanti di Navile e con loro numerosi rappresentanti istituzionali e della società civile. Da Milano, insieme al segretario nazionale di Sinistra per Israele Emanuele Fiano e ad altri esponenti del gruppo tra cui Giorgio Albertini, arrivano anche i ragazzi dell’Hashomer Hatzair – una settantina in tutta. Folta la rappresentanza della Comunità ebraica felsinea che proprio nelle scorse ha rinnovato il suo assetto consiliare. Insieme a Cuttin intervengono l’ambasciatore dello Stato di Israele a Roma Naor Gilon, stretto collaboratore di Rabin all’inizio della sua carriera diplomatica, il sindaco Virginio Merola e il presidente del quartiere Daniele Ara. Gli ospiti ricordano le finalità dell’iniziativa – insegnamento alla tolleranza, al rispetto reciproco e al rifiuto della violenza e del fanatismo – e al contempo tracciano l’orizzonte di sfide e progettualità concrete per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema mediorientale assunte dal movimento Sinistra per Israele. La piantumazione di un melograno, simbolo di pace, dà infine il senso tangibile del rapporto di amicizia e collaborazione tra i due paesi. A lanciare un ponte sono idealmente le parole della stessa Dalia Rabin. “A novembre – ricorda – ricorrerà il 18esimo anniversario dell’assassinio di mio padre. Diciotto anni sono quasi una generazione, un fuggevole momento della storia. Da quella terribile notte ho operato con risolutezza per proseguire la sua missione e per garantire che il popolo di Israele non debba mai più far fronte a questo trauma. L’inaugurazione di un Parco Rabin a Bologna è un momento che vivo come un grande abbraccio virtuale. Non ci conosciamo direttamente ma siamo comunque accomunati dagli stessi ideali e dagli stessi valori. Sapere di avere tanti amici sparsi in tutto il mondo dà, a chi si ispira alla figura di Yizhak Rabin, la forza e il coraggio necessari per il raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo posti”.

a.s – twitter @asmulevichmoked

(27 maggio 2013)