Israele – Verso l’arruolamento dei giovani haredim

“Mi rivolgo a voi, fratelli haredim. Non permettete a nessuno di ostacolarvi nel perseguire il vostro potenziale. Ciò che sta accadendo non è un attacco al mondo della Torah. Nessuno sta cercando di minare il vostro modo di vivere e non abbiamo alcuna intenzione di imporvi scelte secolari, ma l’attuale situazione non può proseguire”. Con queste parole Yair Lapid si è rivolto direttamente alla comunità haredi d’Israele nella conferenza stampa dopo l’annuncio che la Commissione Peri, incaricata di formulare una proposta di legge per arruolare nell’esercito gli studenti delle yeshivot, fino a questo momento esentati, ne ha approvato il testo. L’accordo prevede che, a partire dal 2017, i giovani haredim siano dunque obbligati a prestare i tre anni di servizio militare o civile, che potranno rimandare fino ai 21 anni. Un’eccezione è stata accordata per 1800 esenzioni agli studenti più brillanti (sui circa 8mila che in media raggiungono ogni anno l’età della leva).
La soluzione è arrivata al termine di alcuni giorni di tensione a proposito di un altro punto contenuto nella proposta di legge, la comminazione di sanzioni, anche penali, ai disertori, che aveva visto la strenua opposizione del ministro della Difesa, Moshe Ya’alon (Likud). Il quale è stato alla fine richiamato all’ordine dal premier Benjamin Netanyahu, dopo che Lapid aveva minacciato di ritirarsi dalla coalizione di governo se la proposta non fosse passata. L’arruolamento dei giovani haredim, definito in ebraico con l’espressione “shiviyon behalukat hanetel”, cioè “equità nella suddivisione del carico” ha rappresentato infatti uno dei punti fondamentali nel programma di Yesh Atid e della sua forte affermazione elettorale con la conquista di 19 seggi. Un punto che aveva anche inizialmente favorito l’alleanza con il partito di ultradestra Habayit Hayehudì, che richiamandosi esplicitamente all’ebraismo sionista religioso, considera il servizio militare un dovere imprescindibile. Anche se in Commissione, l’unico voto contrario è stato proprio quello del ministro della Casa di Habayit Hayehudì Uri Ariel, con un ulteriore segnale dello smarcamento del partito guidato da Naftali Bennett dalle posizioni di Yesh Atid. A favore si sono invece espressi il ministro alla Cultura e sport Limor Livnat (Likud), il ministro della Pubblica Sicurezza Yitzhak Aharonovitch (Yisrael Beytenu), e Yaakov Peri (Yesh Atid), ministro della Scienza e Tecnologia, oltre a Ya’alon. Astenuto il ministro dell’Ambiente Amir Peretz di Hatnua.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(29 maggio 2013)