Ticketless – Nel palmo della mano

Questa settimana, mentre mi intrattenevo con un gruppo di studenti in un bar, sul video scorrevano le immagini dei Campionati Europei Under 21 di calcio, che quest’anno si svolgono in Israele. Quando avevo l’età dei miei studenti, sul piano culturale e dunque anche calcistico, a prescindere dalle posizioni politiche di ciascuno, la non-esistenza di Israele era un dato di fatto. I miei coetanei ignoravano l’esistenza di un football israeliano, perché tutto quanto riguardava lo Stato d’Israele era sconosciuto. Si fatica a immaginare il contesto giovanile d’allora, specie se lo si confronta con la popolarità che hanno adesso gli scrittori israeliani, i registi del cinema i calciatori o, in queste ultime ore, i volti dei tifosi che affollano gli stadi israeliani.
Rari i casi di autori che visitassero Gerusalemme e ne parlassero. Fra questi, vorrei ricordare Cesare Angelini, che non era certo un frequentatore di stadi calcistici, ma un raffinato intellettuale. Lindau editore ha appena stampato una nuova edizione ampliata del suo capolavoro, “Terrasanta quinto Evangelio” ( a c. di Fabio Maggi). Un libro da segnalare anche per la sequenza iconografica molto suggestiva: immagini del paesaggista inglese David Roberts. Traggo dal libro, per il mio Ticketless, una ascesa, non ferroviaria, al Monte Sinai.

Sulle riproduzioni di Gerusalemme che stanno appese nelle pareti delle case degli italiani vorrei ritornare le prossime settimane. Due i viaggi compiuti da questo eccezionale studioso pavese, noto per i suoi lavori manzoniani oltre che per le sue eleganti corrispondenze epistolari, in primis con Paolo Debenedetti. Il primo viaggio si svolse nel 1932-1933, il secondo nel 1937. Il volume appena uscito raccoglie anche scritti giornalistici posteriori, che dimostrano la grande sensibilità per il paesaggio israeliano, dove, scrive Angelini, la fede scorre come nel palmo della mano.

Alberto Cavaglion

(12 giugno 2013)