Israele – Rabbinato, una candidatura controversa
Mancano pochi giorni al momento in cui l’assemblea elettorale di 150 membri chiamata a scegliere i nuovi rabbini capo di Israele ashkenazita e sefardita si riunirà per la prima volta. Per mesi l’attenzione si è concentrata soprattutto sugli esiti della corsa al rabbinato ashkenazita, con l’innovativa campagna condotta da rav David Stav, guida dell’organizzazione Modern Orthodox progressista Tzohar, le prese di posizione dei vari partiti politici israeliani, le reazioni dell’ebraismo haredì, che da diversi anni esercita un’influenza predominante sul rabbinato centrale. Negli ultimi giorni invece al centro del dibattito è la candidatura al rabbinato sefardita di rav Shmuel Eliyahu, rabbino capo di Zfat, e autore, nel corso del suo incarico, di diverse affermazioni e responsa halakhici considerati discriminatori nei confronti dei cittadini arabo-israeliani. Una scelta che ha suscitato profonde polemiche, al punto che la sua legittimità verrà discussa dalla Corte suprema israeliana in un’udienza fissata per il 22 luglio, a soli due giorni dall’inizio delle procedure elettorali, e che è già stata criticata, tra gli altri, dal procuratore generale d’Israele Yehuda Weinstein. Proprio a una lettera indirizzata a Weinstein rav Eliyahu ha affidato la sua difesa, spiegando che le accuse si riferiscono a frasi estrapolate dal contesto, male interpretate, o non riconducibili direttamente a lui. Nel frattempo però la mediatizzazione della vicenda (contro la candidatura di rav Elyahu si sono alzate numerose voci, compresa quella del direttore esecutivo dell’American Jewish Committee David Harris “Anche se normalmente l’AJC non commenta i fatti legati alle elezioni israeliane, compresa la nomina dei rabbini capo, le dichiarazioni intolleranti di rav Elyahu ci obbligano a parlare. Ci uniamo a coloro che hanno lanciato l’avvertimento di come la sua nomina per una delle due più importanti cariche rabbiniche nel paese si rivelerebbe disastrosa”) sembra aver dato slancio al nome del rabbino, cui si contrappone rav Yitzhak Yosef, (figlio del leader spirituale dell’ebraismo sefardita di Israele Ovadia) e rav Tzion Boaron, giudice della Corte suprema rabbinica. Per il rabbinato ashkenazita, oltre a rav Stav, hanno presentato la propria candidatura il rabbino capo di Modiin rav David Lau, figlio dell’ex rabbino capo d’Israele Yisrael Meir Lau, e rav Yaakov Shapira, figlio dell’ex rabbino capo Avraham Shapira e capo della yeshiva Merkaz Harav.
(17 luglio 2013)