Nugae – La roulette delle partenze

matalonAll’aeroporto, in attesa di fare il check-in, probabilmente con dieci chili di troppo nella valigia (ma non si può andare da nessuna parte senza la piastra per i capelli, è fondamentale) e probabilmente sono anche le cinque di mattina, perché le compagnie low cost regalano sempre di queste gioie. Insomma, in questa preoccupata sonnolenza, ecco un bivio: due frecce sul pavimento, da una parte c’è scritto “check-in”, dall’altra “cambio di programma”. E poi all’improvviso appare all’orizzonte un grande tabellone verde con un invitante pulsante rosso di quelli vicino a cui di solito nei cartoni animati c’è scritto “non schiacciare o questa navicella si autodistruggerà”. E lì accanto una gentile signorina offre un viaggio gratis, verso una destinazione completamente diversa da quella programmata e decisamente più avventurosa. Dov’è la fregatura? La destinazione è sconosciuta e bisogna partire immediatamente. Ma bisogna accettare tutto, perché si tratta della Departure roulette, una campagna pubblicitaria della birra Heineken, che ha installato il tabellone magico all’aeroporto John F. Kennedy di New York: la destinazione prescelta sarà quella che comparirà in modo del tutto casuale sul cartellone una volta premuto il pulsante. Il video che illustra tutto ciò è stupendo, soprattutto per le facce dei viaggiatori che osano avvicinarsi. Qualcuno è visibilmente deluso di dover rinunciare alla tentazione per cause di forza maggiore, qualcuno è divertito ma un po’ pavido, qualcuno invece è proprio contrariato dall’audacia. Ma i migliori sono quelli che hanno un luccichio negli occhi e si lanciano, un misto fra storditi ed elettrizzati, sul pulsante. Marocco, Laos, Portogallo, una mano sulla bocca a contenere lo stupore, telefonate surreali: “Ciao, sto andando a Cipro” – “Ma passi da casa prima?” (sottointeso: ti avevo preparato la torta di mele, disgraziato), oppure “Oggi devo darti buca, magari ci sentiamo al mio ritorno dalla Thailandia”, comunque tutte concluse con: “Sei pazzo?!”. Fra i tanti passanti attratti dall’iniziativa, si avvicina deciso anche un signore rotondo con una lunga barba grigia e un cappellino con la visiera, che cerca di sfuggire alla sua compagna di viaggio che lo trattiene per un braccio, urlando “ci vediamo dopo, devo schiacciare il bottone!”. Si dà il caso che l’intrepido sia una guida del Taglit, il viaggio che porta i giovani ebrei di tutto il mondo alla scoperta d’Israele: purtroppo la sua collega aveva ragione a impedirgli di andare, i sionisti sono stati chiari fin da subito, solo Israele. Peccato, magari il golf di lana che pesava tre chili in valigia da un’altra parte almeno sarebbe servito.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche twitter @MatalonF

(11 agosto 2013)