Qui Mantova – I conquistadores e lo Shabbat
Incontrare Ronaldo Wrobel, autore di “Traducendo Hannah” (Giuntina editore), in occasione della cena sabbatica organizzata a Festivaletteratura da Miriam Camerini è un’occasione in più che affascina molti partecipanti a Mantova Festivalletteratura 2013.
Lo scrittore, travolto dagli appuntamenti del Festival, in cui ha sostenuto tre conferenze e rilasciato numerose interviste, confessa di non aver potuto pensare a cosa dirà nei pochi minuti riservati a una sua riflessione sul modo di percepire e vivere Shabbat. Non appena arriva l’antipasto inizia a riflettere, senza però sottrarsi dal discutere con i suoi vicini a proposito delle lingue neolatine, delle trasformazioni repentine del Brasile e della sua esperienza nell’ambito della scrittura ebraica brasiliana.
Quasi a cena terminata prende la parola e condivide finalmente con tutti i commensali la sua riflessione a proposito di un aspetto della morale ebraica: sottolinea quanto le regole di vita ebraica e le festività ebraiche siano fortemente rispettose dell’Altro (e del riposo altrui). Racconta a proposito una testimonianza che arriva dalla sua terra: quando i conquistadores misero piede in Brasile, alcuni di loro erano marrani di origine ebraica. Tutti – compresi gli ebrei – divennero potenti e sottomisero in schiavitù le popolazioni indigene. Solo gli schiavi degli ebrei però non lavoravano di sabato. Il punto di partenza, ha sostenuto lo scrittore, per ogni liberazione passa attraverso il rispetto delle dignità dell’altro e dei suoi diritti e su questo piano l’ebraismo è capace di trasmettere al mondo un messaggio universale.
Diletta Carmi
(8 settembre 2013)