Informazione – Sfogliando Yom Kippur
“Oltre che con il Congresso, Obama deve poi vedersela con un calendario infernale che rende quasi impossibile concepire un attacco a settembre. Anche se Senato e Camera si esprimessero a tempo di record (cosa che non avverrà) questa settimana è ‘chiusa’ da ricorrenze (mercoledì quella della strage dell’11 settembre, venerdì e sabato, il 13 e il 14, Yom Kippur, la più sacra festa ebraica)”. Così scriveva sul Corriere della Sera di lunedì 9 settembre il corrispondente da New York Massimo Gaggi, nel fare il punto sui nodi relativi all’approvazione di un intervento militare in Siria da parte del parlamento americano. “Il 10 del mese di Tishrì, quest’anno il 14 settembre, cade lo Yom Kippur, considerato il più sacro del calendario ebraico e dedicato alla preghiera e alla penitenza. E il giorno principale (non l’unico) di digiuno totale, in cui ci si astiene da qualsiasi lavoro” riportava, ancora una volta il Corriere, nella giornata precedente, in un approfondimento dedicato al significato del digiuno in varie religioni correlato alle riflessioni sull’iniziativa di papa Francesco. Uno spunto contenuto anche da una lunga riflessione di Gad Lerner sull’argomento pubblicata da Repubblica. Il Messaggero ha citato Kippur come momento di vigilia delle tradizionali grandi partenze degli israeliani per in occasione della settimana di Sukkot, nello spiegare come al momento nello Stato ebraico la preoccupazione per ciò che potrebbe avvenire con la Siria non distoglie dal normale corso degli eventi nelle settimane di festività. Ancora, Kippur è richiamato in una breve di Avvenire sulla cinquantina di ebrei rimasti a Damasco e decisi a celebrare le festività.
Se sui giornali Italia la presenza del giorno più solenne dell’anno ebraico sui giornali rimane sporadica, sfogliando i siti dei giornali israeliani, gli approfondimenti su Kippur si moltiplicano. Ci sono le curiosità (“Le 10 cose che probabilmente non sapete a proposito di Yom Kippur”) e gli spunti di attualità (“Previsto un clima insolitamente caldo per la giornata di Yom Kippur”), Non mancano nemmeno gli spunti in tema di alimentazione correlati da consigli su come gestire saggiamente le 25 ore di totale astensione dal mangiare e dal bere (del tipo “per chi è abituato a vivere di caffè, diminuire la caffeina nei giorni precedenti” e “mangiare cibi sani, prima e dopo il digiuno” avverte il Jerusalem Post). La Notte dei Ricercatori, grande appuntamento dedicato alla scienza, si terrà alla viglia di Yom Kippur (Times of Israel). E come mai, nonostante la sua importanza al Giorno dell’Espiazione sono dedicati così pochi film, si domanda Haaretz, riproponendo anche lo spezzone de “Il cantante di Jazz” diretto da Alan Crosland nel 1927 con un commovente Kol Nidre? Ricorrono poi quest’anno i quarant’anni della Guerra del Kippur, come ricordano Haaretz e Israel Hayom.
E poi, naturalmente, ci sono le riflessioni. Quelle che spiegano quale significato abbia davvero un giorno in cui, più che ogni altro giorno dell’anno, le sinagoghe di tutto il mondo si riempiono e le coscienze si raccolgono. Il magazine ebraico americano Tablet ne propone molte in una sezione speciale appositamente dedicata alla ricorrenza. “Yom Kippur, l’11 settembre e il Mare di Lacrime” il titolo invece di un intervento che ricorda un antico racconto chassidico proposto da Haaretz.
Anche se la palma dell’originalità va probabilmente a un pezzo del New York Times, che racconta le peregrinazioni in giro per gli Stati Uniti, di cantori, rabbini e studenti di Yeshivot per andare ad aiutare a celebrare le funzioni delle festività in comunità e sinagoghe che hanno bisogno di supporto. Con qualche problema talvolta ai controlli di sicurezza degli aeroporti per gli inconsueti oggetti nel bagaglio a mano, come le piccole mani d’argento per facilitare la lettura della Torah. Incidentalmente, piuttosto appuntite.
(nell’immagine scattata da Leah Nash per The New York Times il cantore Jack Falk)
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(11 settembre 2013)