Israele – Sfogliando i ricordi di rav Yosef

ovadiaderiyishaiUna città praticamente bloccata per rendergli omaggio, ottocentomila persone per le strade al suo funerale, il più partecipato nella storia del paese. Così Israele ha salutato il rav Ovadia Yosef, già rabbino capo di Israele e guida spirituale dell’ebraismo sefardita, scomparso ieri a Gerusalemme all’età di 93 anni. Una figura che ha saputo segnare un’epoca sotto diversi aspetti, come ricorda la stampa israeliana.
“Leader religioso e politico” lo descrive il Jerusalem Post, che accanto all’autorità halakhica, alla sua enorme influenza capace di riportare l’ebraismo sefardita in primo piano nel dibattito pubblico, mette in rilievo l’attività e soprattutto l’eredità politica che rav Yosef lascia, con il partito religioso da lui fondato, Shas, che è arrivato ad avere fino a 19 parlamentari alla Knesset e che oggi è rimasto, per la prima volta da molti anni, fuori dal governo, fortemente frammentato.
E proprio questa doppia veste del rav, che fu rabbino capo di Israele dal 1973 al 1983, a essere una delle chiavi di lettura offerte anche da Haaretz: “Un rivoluzionario sociale o un leader settoriale?” si chiede Yair Ettinger, che segue gli affari religiosi per il giornale, ricordando come le decisioni del rabbino siano state innovative e coraggiose, ma anche controverse.
È l’impegno politico di Yosef a essere in primo piano anche sul Times of Israel “Lo Shas rischia lo scisma” recita l’analisi che racconta la frattura fra l’attuale leader, il parlamentare Aryeh Deri, e il precedente, Eli Yishai: tra le altre cose, Yishai supporta rav Shlomo Amar, rabbino capo sefardita d’Israele fino allo scorso luglio, come nuova autorità rabbinica di riferimento di Shas, mentre Deri punta a un erede diretto di rav Yosef, come il figlio Yitzhak, che in estate ha sostituito al Rabbinato centrale lo stesso rav Amar.
Ma al di là delle analisi, oggi uno rimane senz’altro l’elemento da non trascurare, più ancora che l’altissimo grado di influenza di rav Ovadia: l’affetto e il riconoscimento che la sua gente gli ha tributato, in Israele e nel mondo.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(8 ottobre 2013)