Qui Roma – L’Iran nega il dialogo

iran-italia“Dalla Presidenza di Hassan Rouhani una opportunità di dialogo per la Comunità internazionale?”. Se un’opportunità c’è, Israele sembra esclusa dal tavolo, almeno a giudicare dall’episodio accaduto a Roma e riportato sui media israeliani. Secondo il quotidiano Yedioth Ahronoth, infatti, l’ambasciatore iraniano in Italia Jahanbakhsh Mozaffari sembra non aver gradito la presenza di un dipendente italiano dell’ambasciata di Israele a Roma in occasione della conferenza di apertura delle attività dell’Istituto per l’Asia e il Mediterraneo (Isiamed), tenutasi lunedì scorso nella Sala delle Colonne della Camera dei Deputati.
Mozaffari, riporta il giornalista Menachem Gantz, una volta appresa la notizia, avrebbe chiesto il depennamento dalla lista della persona in questione, minacciando di non partecipare alla conferenza incentrata sulle aperture intraprese dal nuovo presidente Rouhani e il nuovo corso della politica iraniana. A quanto risulta, il ministero degli Esteri italiano ha cercato di intercedere tra le due ambasciate in modo da garantire la presenza di Mozaffari. L’incontro era aperto al pubblico e l’ambasciatore israeliano Naor Gilon ha deciso di non ritirare il proprio rappresentante dalla conferenza. Scelta che sembra aver fatto indispettire alcuni degli organizzatori (l’evento era promosso dall’ambasciata della Repubblica islamica dell’Iran in Italia) che avrebbero, stando a quanto scrive il quotidiano israeliano, intimato in modo aggressivo al dipendente dell’ambasciata israeliana di andarsene. “Sono un cittadino italiano, e con tutto il rispetto per l’ambasciatore iraniano, ho qualche diritto in più di entrare nel Parlamento italiano rispetto a lui” sarebbe stata la risposta dell’uomo coinvolto in questa spiacevole polemica, finita con la lettura del messaggio dell’ambasciatore Mozaffari, giunto alla conferenza con un’ora e mezza di ritardo.
Grandi speranze sono riposte a livello internazionale nella nuova presidenza Rouhani, in particolare con l’apertura del dialogo con l’amministrazione Obama, dopo trent’anni di gelo tra Teheran e Washington. Ottimismo che in Israele si trasforma in scetticismo: “un lupo travestito da agnello” ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu rispetto all’elezione di Rouhani. A giudicare dall’episodio romano e per rispondere alla domanda titolo della conferenza, non sembra – se ce ne fosse stato bisogno, visto la politica nucleare iraniana – ci siano opportunità per Israele di aprire un dialogo con l’Iran.

Daniel Reichel

(10 ottobre 2013)