I ragazzi della Brigata. 40 anni dopo
Si sono incontrati per la prima volta dopo 40 anni. Comandanti, medici, soldati del Battaglione 890 e della Brigata 35, i soldati che sono stati feriti durante la guerra le famiglie di coloro che non sono più tornati: oltre 100 persone per ricordare i momenti decisivi della Guerra del Kippur. L’incontro è avvenuto a Gerusalemme. A prendere la parola per primo il dottor Ephraim Sneh (ex generale di brigata, uomo politico, ministro della Sanità e ministro dei Trasporti) organizzatore dell’incontro, all’epoca giovane medico 26enne e subito dopo il comandante del battaglione 890, Yitzhak Mordechai (ex generale, politico, ministro della Difesa e ministro dei Trasporti).
6 ottobre 1973. Egitto e Siria lanciano, nel giorno del digiuno del Yom Kippur 5734, approfittando della solenne giornata dedicata alla preghiera, un attacco congiunto a sorpresa, rispettivamente nel Sinai e nelle alture del Golan, territori conquistati sei anni prima da Israele durante la guerra dei sei giorni. Gli egiziani e i siriani avanzano durante le prime 24-48 ore, dopo le quali la situazione comincia a entrare in una fase di stallo per poi volgere a favore di Israele. Ilan Skornicki oggi maggiore in pensione dell’IDF che vive in Australia, all’epoca era un giovane tenente 22enne:
“I comandanti e le soldatesche furono inviati a liberare una zona nel deserto conosciuta come la Fattoria Cinese. Ricorda Ilan: “Era stato riferito che i tank sparavano da quella zona in forze israeliane, che si muovevano lungo la principale arteria stradale legata al canale di Suez, con alcune forze già presenti sul lato ovest del Canale. Per il comando israeliano era importante salvaguardare il passaggio. E’ ormai noto che le forze egiziane che si trovavano nella “Fattoria Cinese” avevano una forza pesante e non soltanto alcuni carri. I paracadutisti ebbero poche possibilità di aiutare, ma il loro impegno nella “Fattoria Cinese” riuscì a distogliere l’attenzione degli egiziani e permise di rafforzare la testa del Ponte. Fu una battaglia importante, ricordata anche in un film che ne ricostruisce la storia. Avvenne il 17 ottobre 1973”.
Ilan si emoziona nel rivivere il ricordo di quei momenti, ma si emoziona anche per l’incontro con i suoi compagni. “La guerra – dice – ha modificato la nostra vita per sempre e ha lasciato in tutti noi dei ricordi indelebili. Uno dei medici che vi presero parte è tornato in Israele per incontrarci dopo aver lasciato il paese 40 anni fa senza esserci mai tornato. È stata la prima volta che abbiamo avuto l’opportunità di riunirci per parlare e condividere l’esperienza. È stato molto emozionante”.
Lucilla Efrati
(17 ottobre 2013)