Due Stati democratici e pluralisti

anna segre“Medio Oriente – Riflessioni non scontate”, è il titolo di un’interessante serata organizzata mercoledì scorso a Torino dal Gruppo di Studi Ebraici. Pietro Marcenaro (deputato e senatore del PD nelle scorse legislature) ha raccontato delle sulle sue visite in Israele, Giordania e Territori Palestinesi, su incarico dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. Dopo aver illustrato il funzionamento dell’istituzione (in cui sono presenti come osservatori parlamentari israeliani e palestinesi) e raccontato brevemente il suo viaggio e gli incontri, Marcenaro si è soffermato in particolare sul rapporto conclusivo: da questo e dal dialogo con il pubblico (la sala era piena, gli interventi sono stati numerosi) sono emersi molti spunti di riflessione interessanti. Per esempio, l’importanza dei diritti umani (diritti dei singoli individui, che non possono essere delegati – come oggi si tende a fare in molti contesti – alle comunità di appartenenza). Forse il processo di pace ha guardato molto ai rapporti diplomatici, mentre non c’è stata una sufficiente promozione della parità di diritti e condizioni sociali. La questione dei diritti umani – ha detto Marcenaro – se affrontata seriamente potrebbe contribuire a un esito positivo del processo di pace; il rapporto non si limita a parlare di “due popoli, due stati” (soluzione oggi messa in discussione da molti ma che tuttavia appare ancora l’unica possibile), ma sottolinea anche che i due stati devono essere entrambi democratici e pluralisti.

Impossibile riferire tutti i temi specifici affrontati nel corso della serata; Marcenaro non ha nascosto i problemi (ha osservato che essere scettici e non del tutto pessimisti è già qualcosa), così come non ha taciuto delle incognite che gravano sull’intera regione, tuttavia ha espresso la speranza che un passo avanti nella questione israelo-palestinese possa contribuire a sviluppi positivi in altri paesi del Medio Oriente. Gli interventi del pubblico esprimevano posizioni molto differenziate, alcune molto critiche con il governo israeliano, altre con la dirigenza palestinese. Vorrei citare tra le risposte una considerazione che mi sembra davvero importantissima, da tener presente non solo in ambito ebraico e non solo quando si parla di Israele o di Medio Oriente: non c’è peggior nemico per i diritti umani della la pratica dei due pesi e due misure.

Anna Segre, insegnante

(25 ottobre 2013)