Adei – Pagine e incontri per leggere Israele
È una cornice d’eccezione quella che ha accolto la tredicesima edizione del Premio Letterario Adei-Wizo dedicato ad Adelina Della Pergola, la splendida Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Un’edizione celebrata nel ricordo del vincitore, recentemente scomparso, Yoram Kaniuk, premiato con il suo “1948” (Giuntina). Ma anche un’occasione per riflettere sulla letteratura ebraica in senso più ampio, strumento sempre più centrale nel divulgare la cultura ebraica, che rimane uno dei principali obiettivi del Premio dell’Associazione donne ebree d’Italia.
Ad accogliere il pubblico è stato il presidente dell’Adei Ester Silvana Israel, che ha ringraziato tutti coloro che ogni anno si spendono per il Premio, ricordando in particolare l’importanza della collaborazione con il Museo ebraico di Bologna per l’appuntamento del 2013 “Ci tengo a sottolineare anche il nostro premio è andato in questo caso alla signora Kaniuk” ha concluso. A fare gli onori di casa sono stati invece la presidente della sezione bolognese dell’Adei Ines Miriam Marach, il rabbino capo di Bologna Alberto Sermoneta e il presidente della Comunità ebraica Daniele De Paz, oltre al presidente della Fondazione del Museo Emilio Campos. “La donna nella tradizione ebraica è considerata la fonte di saggezza ed educazione, e la cultura è al centro – ha ricordato rav Sermoneta – Ecco perché questo è un momento fondamentale per la nostra Comunità così come per tutta la città”.
Con una lezione sulla storia della letteratura ebraica nella seconda metà del ‘900, attraverso l’analisi di autori come Isaac Bashevis Singer, Saul Bellow, Philip Roth, per arrivare poi al grandissimo exploit della letteratura israeliana degli ultimi anni, ha aperto l’evento Alberto Bertoni docente di letteratura dell’Università di Bologna, che ha moderato l’incontro. Incontro cui hanno partecipato due delle autrici selezionate dalla giuria di qualità presieduta da Maria Modena, Chochana Boukhobza con “Il terzo giorno” (Einaudi) per la sezione principale del premio e Fania Cavaliere con “Il novecento di Fanny Kaufmann” (Passigli Editore) per la sezione ragazzi (a completare le opere finaliste anche “Di cosa parliamo quando parliamo di Anne Frank” di Nathan Englander e “Tra amici” di Amos Oz, vincitore per la sezione ragazzi). Un commosso ricordo di Kaniuk è stato offerto invece dal giornalista Claudio Pagliara, corrispondente della Rai in Israele, e autore di un’intervista video allo scrittore pochi mesi prima della sua morte. Un’intervista in cui Kaniuk parlava del libro e dei ricordi di quell’anno fondamentale, dell’attivismo in favore della pace, ma anche della sua frustrazione nel constatare come la sua popolarità in Europa in qualità di voce da Israele, nonostante il successo dei suoi libri, sia calata quando si è trovato a dover spiegare le ragioni dello Stato ebraico nelle tensioni geopolitiche, e non semplicemente a criticarne le scelte.
A intervistare Chochana Boukhobza, che ha raccontato la sua esperienza di scrittrice e di donna partendo dalla famiglia d’origine in Tunisia, è stata poi Laura Wofsi, organizzatrice del Premio Adei insieme a Patrizia Ottolenghi. Dopo la consegna dei riconoscimenti (a ritirare quello di Kaniuk è stato Shulim Vogelman di Giuntina “Un uomo nato per vivere” lo ha definito), a chiudere la serata è stato un ricordo della sua ideatrice Adelina Della Pergola, portato al pubblico dai figli Mara e Sergio.
Con Fania Cavaliere, l’appuntamento è stato invece soprattutto con i ragazzi delle otto scuole d’Italia che hanno partecipato alla selezione dell’opera e si sono ritrovati in una conferenza al Liceo Galvani di Bologna per discutere dei libri letti. Perché tra i protagonisti dell’iniziativa, che, come ha ricordato il professor Bertoni, rappresenta di ogni anno una straordinaria occasione di incontro con le pagine e gli autori della letteratura ebraica, ci sono anche loro.
(31 ottobre 2013)