Filippine – Tsahal in prima linea
Mentre l’esercito israeliano si preparava oggi ad inviare una missione umanitaria, da Afula arrivava la tragica notizia dell’uccisione di un giovane soldato dell’Idf (Israel defence force). Accoltellato questa mattina, a quanto risulta, da un ragazzo palestinese di 16 anni mentre viaggiava su un mezzo pubblico, il diciottenne è stato ricoverato d’urgenza in ospedale ma, nonostante le cure, è deceduto poche ore dopo l’operazione. L’ennesimo doloroso capitolo di un conflitto che rischia di tornare su alti livelli di tensione.
Israele intanto si stringe attorno al dolore della famiglia del giovane. Guarda a se stessa ma anche oltre i propri confini come dimostra la decisione di inviare a Taclaban, nelle Filippine, una delegazione dell’Idf: 148 persone, tra medici ed esperti in primo soccorso e assistenza, per aiutare la popolazione locale, colpita dalla devastazione del tifone Haivan. L’unità medica dell’esercito si occuperà di creare nella città una struttura sanitaria temporanea per provvedere alle necessità mediche dei feriti e delle migliaia di persone rimaste senza casa . L’ospedale da campo avrà una sezione dedicata alle cure dei bambini, una per le donne e una di medicina generale, oltre a un ambulatorio. La struttura sarà equipaggiata con circa 100 tonnellate tra forniture mediche e umanitarie provenienti da Israele. L’equipe dell’esercito israeliano darà così il proprio contributo assieme alle altre organizzazioni presenti sul territorio, tra cui l’IsraAid, ente internazionale che riunisce in sé diverse realtà ebraiche e israeliane impegnate sul fronte della solidarietà e umanitario.
Le immagini del passaggio di Haivan hanno fatto il giro del mondo, case spazzate via, strade inondate, alberi sradicati. Si parla di circa 10mila vittime e quasi mezzo milione di persone rimaste senza casa. Da tutto il mondo, come dimostra la spedizione israeliana, stanno arrivando aiuti e soccorsi per far fronte a questo disastro naturale.
(13 novembre 2013)