Israele – Per Aamal, oltre le barriere
Tra i 200 bambini palestinesi che ogni anno l’ospedale di Petah Tikva prende in cura, la scorsa domenica è arrivata anche la nipote di Ismail Hanyeh, primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese e al vertice dell’organizzazione terroristica Hamas. Ricoverata a causa di gravi infiammazioni gastrointestinali che hanno danneggiato il sistema nervoso, Aamal Hanyeh, un anno, è arrivata all’ospedale israeliano in condizioni critiche. I medici dello Schneider Children Hospital non hanno potuto fare nulla per lei e hanno dovuto dimetterla perché incurabile.
Nelle stesse ore in cui la bambina veniva visitata dagli specialisti israeliani, Hamas diffondeva la notizia di aver migliorato la propria potenza di fuoco e la gittata dei missili. Ora, dichiarava con orgoglio l’ufficiale di Gaza Salah Bardawil (come riporta il quotidiano online Times of Israel), quei missili potrebbero colpire la zona di Tel Aviv. Per esempio potrebbero arrivare a Petah Tikva, che si trova a nord della metropoli israeliana. E non è un caso se l’ospedale Schneider, l’ospedale che ha ospitato Aamal Hanyeh, abbia rinforzato negli ultimi anni la sua struttura, prendendo precauzioni contro eventuali attacchi missilistici.
Secondo quanto riportano i media israeliani, la bambina è stata ricoverata dopo che da Gaza è arrivata una telefonata dell’Autorità palestinese in cui si chiedeva di ammettere in un ospedale israeliano la piccola. Il Cogat (Coordinatore delle attività governatrici nei territori), era all’altro capo del telefono e ha indicato lo Schneider Hospital. Aamal, cui condizioni erano in continuo peggioramento, è stata immediatamente trasferita in Israele, accompagnata dalla nonna. Dopo le visite, però, è dovuta tornata dalla famiglia a Gaza, ormai impossibile per i medici di Petah Tikva intervenire sulla situazione.
Come Aamal, sono centinaia i palestinesi ammessi ogni mese negli ospedali israeliani. Nel mese di settembre, riporta l’organizzazione medica per i diritti umani di Israele, sono stati 395 i pazienti palestinesi visitati nelle strutture israeliane. Un numero in crescita a causa della situazione egiziana, con il valico di Rafah praticamente sigillato dalle autorità del Cairo. Il passaggio oltreconfine è possibile solo raramente.
Daniel Reichel