Trasporto aereo – Israele a Cieli Aperti
Dopo la firma del Trattato sui Cieli aperti tra Israele e Unione Europea, si moltiplicano le opportunità low cost per raggiungere lo Stato ebraico. EasyJet, la prima compagnia a basso costo a fare rotta sull’aeroporto Ben Gurion sin dal 2009 (da Regno Unito e Svizzera) annuncia che da marzo 2014 lancerà quattro collegamenti settimanali con Milano Malpensa, che si aggiungeranno a quelli da Fiumicino partiti lo scorso settembre. Su Pagine Ebraiche di dicembre, attualmente in distribuzione, un approfondimento sull’inaugurazione del terminal low cost a Ben Gurion e l’intervista alla nuova rappresentante El Al per Italia e Sud Europa Oranit Beithalahmy-Amir. “Siamo orgogliosi di considerarci non solo una linea aerea, ma l’immagine stessa di Israele nel mondo” sottolinea, commentando l’inaugurazione della rotta Venezia-Tel Aviv, avvenuta nelle scorse settimane.
Ben Gurion, nuove rotte per viaggiare low cost
Il primo volo è arrivato dall’Inghilterra, operato dalla compagnia EasyJet, che già dal 2009 ha iniziato a volare low cost su Tel Aviv. Così il vecchio Terminal 1 dell’Aeroporto David Ben Gurion, in uso fino al 2004, ha iniziato una seconda vita alla fine di ottobre, nuovo polo dedicato esclusivamente ai voli low cost. L’iniziativa consente ai vettori aerei a basso costo un notevole risparmio rispetto alle tariffe aeroportuali per i voli regolari e rientra nell’ambito dell’implementazione del Trattato sui Cieli aperti firmato all’inizio dell’estate tra Israele e Unione Europea. “Una rivoluzione che consente alla classe media israeliana di viaggiare all’estero” l’ha definita il ministro dei Trasporti Yisrael Katz durante l’inaugurazione. Oltre a EasyJet, che vola in Israele da Inghilterra, Svizzera e Italia (da Roma Fiumicino, prezzo base poco oltre i 50 euro a tratta), utilizzeranno il Terminal 1 la Norwegian Air e l’ungherese Wizz air, che ha tra le sue mete anche Romania e Lituania. L’autorità aeroportuale israeliana ha dichiarato che prevede un totale di 55 voli alla settimana per i mesi invernali, con un incremento del 66 per cento rispetto ai 33 dello scorso anno; una tendenza che potrebbe crescere ulteriormente con l’entrata in vigore dell’orario estivo, quando i voli settimanali saranno oltre cento. Anche le compagnie israeliane si stanno muovendo per far riconoscere come a basso costo alcune delle proprie rotte e sfruttare il risparmio del Terminal 1. Secondo le previsioni della Commissione europea, una volta completamente implementato nel 2018, l’accordo sui Cieli aperti farà risparmiare ai viaggiatori un totale di 350 milioni di euro all’anno. Ricordando che gli Stati della UE rappresentano nel complesso per Israele il più grande mercato aereo, con oltre il 57 per cento dei suoi passeggeri internazionali. Nel frattempo, malgrado la concorrenza sempre più agguerrita, il profitto di El Al nel terzo trimestre del 2013 ha segnato il record degli ultimi cinque anni, con un più 54 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012. Un dato raggiunto grazie a un incremento del numero di passeggeri del 5 per cento, nonostante la quota di mercato di El Al a Ben Gurion sia scesa dal 31,9 per cento al 30,2. Oltre alle low cost, un fattore decisivo è rappresentato dall’impossibilità per le compagnie israeliane, El Al compresa, di volare sugli aeroporti turchi: dopo l’episodio della Flotilla le autorità di Ankara hanno infatti impedito ai vettori dello Stato ebraico di operare sul proprio territorio. Una decisione che di fatto equivale a una messa al bando da alcune delle rotte più redditizie, di cui hanno approfittato le compagnie turche, che operano un totale di 126 voli settimanali su Israele, con notevole danno per El Al. Che però, almeno per ora, sembra rimanere più forte della concorrenza, e anche delle tensioni politiche.
El Al Italia spicca il volo da Venezia
Essere innovativi, proporre prodotti che tengano conto della crisi economica in corso, rafforzare ulteriormente il legame con la comunità ebraica italiana. È arrivata a Roma in estate Oranit Beithalahmy-Amir, nuova rappresentante della compagnia di bandiera israeliana El Al per il Sud Europa e ha già raccolto grandi soddisfazioni rispetto agli obiettivi che si è prefissata in questa nuova sfida professionale. Prima fra tutte, l’inaugurazione di un volo che collega l’Aeroporto Marco Polo di Venezia a Ben Gurion. El Al apre così un fronte sul nord est, con un collegamento di grande interesse per i passeggeri di entrambi i paesi, un territorio amatissimo dagli israeliani per le bellezze da visitare e le opportunità di shopping, e da cui, sul lato italiano, esiste una grande potenzialità per il turismo religioso, ma anche per quello di chi è interessato a opportunità mordi e fuggi. Il volo previsto nell’orario invernale a cadenza settimanale (ogni martedì), in primavera verrà ulteriormente potenziato, fino a tre partenze ogni sette giorni. Inevitabile, incontrandola, anche parlare del mercato aereo israeliano in generale, con le novità portate dalla firma del Trattato sui Cieli aperti. “Non cerchiamo assolutamente di sfuggire alla concorrenza e lo abbiamo sempre dimostrato – spiega Beithalahmy- Amir – A patto che la concorrenza sia leale. Il nuovo Terminal di Ben Gurion crea dei problemi perché costa meno pur essendo nella stessa località. Il cielo d’Israele nei fatti è già aperto da anni”. Arrivando a Roma dopo anni trascorsi prima a Parigi e poi a Bruxelles, la direttrice El Al si è trovata davanti a un paese di grande potenzialità. “Gli israeliani amano l’Italia – sottolinea – provano un legame speciale, anche perché si sentono accolti con un calore fuori dal comune, e apprezzano la possibilità di viaggiare con i bambini, due elementi non scontati”. Oltre a essere uno dei principali partner commerciali dello Stato ebraico in Europa (“e proprio per l’importanza dei passeggeri del segmento business El Al mantiene una prima classe di livello e dotata di tutti i confort” ricorda), l’Italia presenta anche il significativo fenomeno del turismo religioso, dei pellegrinaggi. Negli ultimi anni poi si è assistito al costante incremento del turismo non religioso,“una formula che abbiamo intenzione di promuovere sempre di più, attraverso tariffe speciali anche in concomitanza con singoli eventi culturali o sportivi”. “Siamo orgogliosi di considerarci non solo una linea aerea, ma l’immagine stessa di Israele nel mondo – conclude Oranit – Per questo ricordiamo sempre che quello che facciamo, lo facciamo per tutto il paese”.
Pagine Ebraiche, dicembre 2013
(13 dicembre 2013)