Israele – Energia, la chiave per la pace
“Guardando ai giacimenti israeliani, le nuove scoperte potranno essere utilizzate come significativo strumento di pace, portando la voce di Israele in un’Europa interessata alle nuove riserve di gas e quella dell’Europa nella regione del Mediterraneo, generando benefici anche alle popolazioni e ai paesi confinanti, come la Giordania e forse i palestinesi”. Su Pagine Ebraiche di dicembre Valeria Termini, membro dell’Autorità nazionale per l’energia e il gas, sottolineava come le nuove risorse di gas, scoperte a largo delle coste israeliane, potranno avere un ruolo chiave negli equilibri del Medio Oriente, avvicinando paesi storicamente in contrasto. In quest’ottica, grande rilevanza ha la notizia della firma del contratto tra i tre partner (Noble Energy Inc, Delek Group e Ratio Oil Exploration) del giacimento israeliano Leviatano e la Compagnia energetica palestinese.
Mentre il segretario di Stato americano John Kerry cerca di trovare una soluzione diplomatica nel processo di pace tra israeliani e palestinesi, le due realtà hanno trovato un punto d’accordo in materia energetica: la partnership commerciale costituisce peraltro la prima legata all’esportazione del gas proveniente da Levietano. Quest’ultimo è il giacimento più grande mai scoperto nel Mediterraneo (150 km dalla costa di Haifa) e, assieme ai suoi fratelli minori Tamar e Dalit, ha rivoluzionato il panorama economico, oltre che energetico, israeliano, portando il paese da importatore a esportatore. Tornando all’accordo con la Palestine Power Generation Company, all’azienda verrano forniti per i prossimi 20 anni 4,75 miliardi di metri cubi di gas. Ad apporre la firma il ministro dell’autorità palestinese per l’energia Omar Kittaneh, il Ceo della Delek Group Yitzhak Tshuva e alti dirigenti della Noble Energy e della Ratio. “Credo che un economia stabile e forte tra le due parti porterà pace e stabilità in tutta la regione e tutti potranno beneficiare di una crescita economica – ha dichiarato Tshuva – La pace, la cooperazione economica, il mutuo rispetto e la fiducia costituiscono uno sforzo comune. In particolare, la cooperazione economica, un esempio è l’accordo siglato oggi (lunedì) aiuterà ad avvicinare i due mondi e contribuirà a costruire una base per la pace. Sarà possibile creare nuovi posti di lavoro e incentiverà la collaborazione tra le aziende”.
Daniel Reichel
(7 gennaio 2013)