…equità
Il periodico MicroMega dedica una parte del numero 9/2013 a un dibattito su sionismo/ antisionismo “ispirato da punti di vista assai divergenti fra loro”. Vediamo un po’ queste divergenze. Gianni Vattimo scrive che “la mitologia sionista si è tramutata in colonialismo e razzismo nei confronti dei palestinesi. Ecco perché oggi bisogna mettere in discussione la stessa nascita dello Stato ebraico”. Judith Butler sostiene che “c’è un errore originario che ha segnato la nascita di Israele: l’idea che sia possibile fondare un nuovo Stato in riparazione dei torti subiti riproducendo altri torti su un’altra popolazione”. Moni Ovadia scrive che “Israele ha subìto una profonda metamorfosi: l’estinzione dei suoi ideali sionisti ha finito per produrre azioni inaccettabili come le punizioni collettive, la colonizzazione e le quotidiane vessazioni contro i palestinesi”. Fin qui, mi pare, scarse divergenze di punti di vista. Avishai Margalit suggerisce che “mettere sotto accusa il sionismo per criticare l’attuale politica dello Stato di Israele è come puntare il dito contro il Risorgimento italiano per criticare il governo Berlusconi”. Furio Colombo afferma che “dopo il ’45 gli ebrei erano ancora avversati e la nascita di Israele – voluta dall’Onu – doveva andare di pari passo alla creazione di una vicina nazione palestinese, osteggiata invece dai paesi arabi limitrofi. Queste e altre le verità storiche rifiutate da una sinistra incapace di affrontare la questione ebraica”. A questo punto l’equilibrio è almeno in parte ristabilito: tre critici viscerali, un critico equilibrato, e un difensore sono il massimo dell’equità intellettuale che MicroMega è in grado di offrire.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme
(9 gennaio 2014)