Israele – Haredim tra sussidi e leva militare
Sospendere i fondi destinati agli studenti delle yeshivot che non hanno risposto all’obbligo di leva. Martedì scorso l’Alta Corte di Giustizia israeliana ha intimato alle autorità statali di fermare il versamento dei sussidi destinati a circa 3mila ragazzi ultraortodossi (classe ’94, ’95 e in parte ’96) perché manca una copertura legale che giustifichi questi finanziamenti.
Sospendere i fondi destinati agli studenti delle yeshivot che non hanno risposto all’obbligo di leva. Martedì scorso l’Alta Corte di Giustizia israeliana ha intimato alle autorità statali di fermare il versamento dei sussidi destinati a circa 3mila ragazzi ultraortodossi (classe ’94, ’95 e in parte ’96) perché manca una copertura legale che giustifichi questi finanziamenti. Cancellata la legge Tal, che fino all’estate 2012 garantiva agli studenti delle yeshivot (scuole religiose) di evitare il servizio militare per motivi di studio, il parlamento israeliano in questi due anni avrebbe dovuto trovare una soluzione alla questione della leva obbligatoria e alle esenzioni concesse al mondo ultraortodosso. Esenzioni considerate dalla maggior parte della società israeliana come dei privilegi intollerabili e per questo l’opinione pubblica ha salutato con un certo favore la decisione dell’Alta Corte che ha imposto alla Knesset di approvare entro marzo una legge che regolamenti la questione in modo definitivo.
Fino ad ora, in questa situazione di incertezza, il ministro della Difesa Moshe Yaalon ha deciso di rinviare l’arruolamento di migliaia di studenti delle yeshivot in età di leva. Ora però con la decisione della Corte, presa con il favore di otto giudici su nove, le acque dovranno necessariamente muoversi. E si fa sentire anche Yair Lapid, ministro delle Finanze che aveva fatto della coscrizione militare degli ultraortodossi uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale: Lapid ha, infatti, minacciato di lasciare la coalizione di governo se non verrà approvata finalmente una legge. Non solo, Yesh Atid, il partito di Lapid, considera necessaria la previsione nella norma di una sanzione penale per gli eventuali disertori. Più garantista Habayt Hayehudi che dalle pagine del Jerusalem Post sottolinea la sua posizione. “Questo tipo di sanzioni non porteranno nemmeno un soldato haredi in più nell’Idf (Israeli defence force) – ha affermato una fonte al vicina al partito guidato da Naftali Bennet – da solo al mondo haredi un motivo per combattere contro il servizio militare. L’unico modo per incentivare gli ultraortodossi a servire l’esercito è legata alla povertà. Nessun ultimatum è utile”.
(6 febbraio 2014)