In cornice – Bauhaus
Un lievissimo ricordo di Bauhaus, un lontano profumo di Gerusalemme, tanta fretta. Questa è la ricetta per la costruzione dei quartieri-bene in Israele. Non si vedono semplici parallelepipedi di cemento piatti, perché architetti/costruttori definiscono un qualche modulo (terrazza, rampa scala, colonnato, vetrate, etc.) che inseriscono e tolgono in base a una qualche legge. Si nota un qualche movimento, un qualche ritmo negli edifici. Questo è il tocco di Bauhaus. Gli esterni sono rigorosamente in pietra di Gerusalemme, per lo più di basso livello, o in materiali simili anche nel colore. Così è obbligatorio fare nella capitale, ma è diventato uso comune un po’ ovunque. Alla fine, complice la fretta, la necessità di rispondere alla domanda, si creano quartieri-bene anonimi. Non si capisce se ci si trova a Tel Aviv, a Netanya o da qualche altra parte. Ma il paese continua a crescere e il numero dei piani continua ad aumentare.
Daniele Liberanome, critico d’arte
(10 febbraio 2014)