Israele – Ancora alta tensione con Gaza

Israeli Iron Dome fires missile against Grad missile from Gaza StripAlla calma rispondiamo con la calma, facevano sapere ieri i vertici dell’esercito israeliano. Da Gaza però il cessate il fuoco è stato violato, con il lancio di missili anche dopo l’annuncio della tregua. E così nel sud di Israele sono tornate giovedì a risuonare le sirene che avvisavano i cittadini di mettersi al riparo, dopo che il giorno prima oltre sessa razzi avevano costretto l’intera zona alla paralisi. Gli attacchi, grazie anche al sistema di difesa antimissili israeliano Iron Dome, non hanno causato feriti, provocando però alcuni danni. Se però l’offensiva dalla Striscia – a cui Israele a risposto colpendo 29 obiettivi dell’area sotto il dominio di Hamas – era stato rivendicato dalla Jihad islamica, il secondo (di ieri con sette missili lanciati su territorio israeliano) non sembra essere della stessa mano. In ogni caso la tensione nella zona è altissima, poche ore fa colpi di mortaio sono partiti dalla Striscia verso Israele. Una risposta da parte dei militanti palestinesi all’attacco israeliano della notte scorsa che, secondo le autorità, ha colpito una base di Hamas a Rafah.
Ora il governo di Gerusalemme assieme all’Idf sta decidendo come pianificare le prossime mosse. Il premier Benjamin Netanyahu ha già avvisato pubblicamente i vicini che Israele non tollererà nessuna minaccia ai suoi cittadini. Non sembra però plausibile quanto proposto dal ministro degli Esteri di Netanyahu, Avigdor Lieberman, ovvero una vera e propria invasione terrestre della Striscia per porre fine al lancio di missili da parte dei terroristi palestinesi. Il premier israeliano ha già scartato in passato questa possibilità, sia per motivi logistici, sia per questioni strategiche. In quello che un tempo era il territorio di Hamas si stanno affermando altri gruppi – in particolare la Jihad islamica – che potrebbero sovvertirne la leadership. “Conosci il tuo nemico”, recita il detto e, secondo l’analista militare di Haaretz Amos Harel, Israele non ha intenzione di vedere un cambio della guardia a Gaza, non sapendo con precisione chi si troverebbe di fianco. L’attacco di mercoledì è una dimostrazione di come gli equilibri siano precari anche per Hamas, che non sembra più avere il pieno controllo della zona. Ai terroristi della Jihad islamica, peraltro, era diretto il carico di armi sequestrato dall’Idf pochi giorni fa nel Mar Rosso. Un carico che secondo gli israeliani è arrivato direttamente dall’Iran e la cui perdita ha scatenato la reazione dei terroristi, con la pioggia di missili a cui si è assistito.

(14 marzo 2014)