Stoudemire: “L’anno prossimo a Gerusalemme”
“Sarebbe grandioso”. Così Amar’e Stoudemire, asso della pallacanestro statunitense, nel commentare un suo possibile approdo nel campionato israeliano sulle colonne del New York Post. Un’eventualità che ha già fatto palpitare i cuori degli appassionati in considerazione del talento, universalmente riconosciuto, di uno dei migliori giocatori della Nba. La meta prescelta sarebbe l’Hapoel Gerusalemme, club in forte ascesa e pronto a spezzare il dominio del Maccabi Tel Aviv (al momento è secondo in classifica, a un solo punto dal Maccabi). Ma perché Israele? E soprattutto, perché l’Hapoel? La passione di Stoudemire, dal 2012 in forza ai New York Knicks, risale a tempi relativamente recenti. È infatti di pochi anni fa la scoperta di un’ascendenza ebraica per via materna. Un legame che Stoudemire affronta con sempre maggiore interesse e curiosità tanto da recarsi, la stessa estate, in visita a Gerusalemme.
È l’inizio di un grande amore. Amar’e si fa vedere un po’ ovunque e spopola tra i tifosi israeliani. Indossa la kippah, veste i tefillin, si fa persino un tatuaggio con la Stella di Davide (cosa che non tutti gradiranno per via del divieto ebraico di incidere il proprio corpo). “Mi sento come a casa”, dice ai giornalisti. Il suo è un arrivederci: tornerà infatti più volte e incontrerà, tra gli altri, il capo dello Stato Shimon Peres. Nel 2013, dopo la richiesta di cittadinanza, la mossa a sorpresa: con una cordata di cui è principale azionista acquista il Beitar Gerusalemme con l’obiettivo di rilanciarne il prestigio? Una mossa riuscita, a giudicare dai risultati di questa prima stagione. E i tifosi già sognano pensando a quale contributo alla causa potrebbe dare un campione come Stoudemire.
“Ho ancora un anno di contratto con i Knicks. Esaurito questo accordo, mi guarderò attorno e valuterò il da farsi. Se sarò ancora in salute, non escludo di andare in Israele. Anzi, sarebbe fantastico”, ha detto sibillino Stoudemire. Considerazioni che Allon Sinai, della redazione sportiva del Jerusalem Post, ha così commentato: “È ancora presto per parlarne ma le possibilità che Amar’e venga in Israele sono concrete. Sarebbe letteralmente pazzesco”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(18 aprile 2014)