Yom HaShoah – Israele si ferma
Non c’è vita senza Memoria
Alle 10 in punto suona la sirena e per due minuti la vita si ferma. Questo l’attimo fondamentale in cui tutta Israele celebra Yom HaZikaron laShoah ve-laG’vurah, il ricordo della Shoah e dell’eroismo, a scuola, sul posto di lavoro, per strada. Giovani, anziani, donne, uomini, bambini, di ogni provenienza e religione, pedoni, macchine, autobus, immobili, a riflettere.
Un momento in cui la nazione si stringe per rendere omaggio alle vittime innocenti del nazifascismo, ma si trova davanti anche agli interrogativi circa il suo presente e il suo futuro, come hanno ricordato il presidente Shimon Peres e il primo ministro Benjamin Netanyahu intervenendo alla cerimonia per Yom HaShoah allo Yad Vashem di Gerusalemme. “Dobbiamo essere consapevoli di ogni episodio di antisemitismo – ha sottolineato Peres, denunciando il riemergere dei fenomeni di intolleranza in Europa – Dobbiamo essere consapevoli della crescita dei partiti di estrema destra e delle simpatie neonaziste, che costituiscono un pericolo per ognuno di noi, e una minaccia per ogni nazione”.
“Spero che la lezione del passato sia appresa e che il desiderio di evitare il confronto a ogni costo non sia seguito pagando poi un prezzo molto più alto in futuro” il forte appello di Netanyahu, ricordando l’incubo della minaccia di un Iran dotato di bomba atomica “Mi rivolgo ai leader mondiali perché insistano nello smantellamento competo della capacità iraniana di fabbricare armi nucleari”.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(28 aprile 2014)