Qui Milano – Libri, i linguaggi di Lizzie Doron
Gadi, Hezi e Amalia. Parigi, New York, Tel Aviv. Ebraico, italiano, inglese che si incrociano sul palco del Teatro Franco Parenti di Milano per raccontare il nuovo libro dell’israeliana Lizzie Doron “L’inizio di qualcosa di bello”. Insieme all’autrice, la direttrice del Parenti, Andrée Ruth Shammah, e Shulim Vogelmann di Giuntina, la casa editrice che pubblica il volume in Italia.
Al centro del libro e della riflessione, il rapporto con la Shoah della nazione che ne accolse i sopravvissuti e che crebbe i suoi figli. Sono loro i protagonisti delle pagine di Doron: Gadi e Hezi, la seconda generazione prigioniera dell’angoscia, che pur lontani migliaia di chilometri da Israele continuano ad amare la bambina ribelle Amalia ormai cresciuta, che abita ancora nel quartiere di Tel Aviv della loro infanzia. Il rapporto tra lo Stato ebraico e gli anni più bui del Novecento viene così esplorato dalla scrittrice che arriva a Milano (dopo aver ricevuto il premio di cultura ebraica Pardes alla Festa del Libro ebraico di Ferrara) proprio nel giorno in cui Israele celebra Yom HaShoah.
A rappresentare la Comunità ebraica, organizzatrice dell’evento insieme a Giuntina, il vicepresidente e assessore alla Cultura Daniele Cohen.
rt
(29 aprile 2014)