Israele – Un paese dalla felicità incompleta

Yom Hazikaron kotel“Non è stata una dichiarazione a fondare questa nazione. È nata sul sangue dei suoi figli e delle sue figlie, sul sudore dei pionieri e la visione dei suoi profeti”. Ricorda il sangue versato, le fatiche del passato e il legame biblico con Israele, il presidente Shimon Peres nel suo discorso al Kotel, il Muro Occidentale. Lo fa nel corso delle celebrazioni di Yom HaZikaron, il Giorno del Ricordo, durante la solenne cerimonia in memoria dei caduti per la libertà dello Stato di Israele e per le vittime del terrorismo. “Oggi Israele è una nazione forte, un miracolo agli occhi degli ebrei, una meraviglia agli occhi del mondo – ha dichiarato Peres – Noi, gli israeliani, non siamo come gli altri. Già da una generazione la tristezza non ci lascia, anche nei momenti di gioia. La nostra felicità è sempre incompleta. Una nube di malinconia ci avvolge. È nascosta nel profondo ma emerge dai nostri occhi”. Una malinconia che questa mattina ha attraversato milioni di israeliani, allo scoccare delle undici quando l’intero paese si è fermato. Due minuti di silenzio, scanditi dalla sirena, per ricordare quel sangue versato per Israele.

(5 maggio 2014)