Israele – A giugno il nuovo Presidente
È stata fissata per il 10 giugno l’elezione del nuovo Presidente d’Israele. Dopo lunghe settimane di speculazioni circa la volontà del primo ministro Benjamin Netanyahu di rimandare la scelta del successore di Shimon Peres per depotenziare o addirittura eliminare la carica, il presidente della Knesset e parlamentare del Likud Yuli Edelstein ha annunciato la data in cui i 120 deputati saranno chiamati a formulare un nome. La funzione del presidente dello Stato ebraico è per molti versi simile a quella del Capo di Stato italiano: largamente cerimoniale e di rappresentanza ma con alcuni ruoli precisi, come quello di affidare l’incarico per formare il governo che, in una democrazia parlamentare con una natura profondamente frammentata come quella israeliana, può assumere un valore decisivo.
Candidato di punta alla presidenza è considerato l’ex speaker della Knesset e membro storico del Likud Reuven Rivlin, che però è da oltre un anno ai ferri corti con Netanyahu (una delle ragioni per cui, secondo le voci, il premier avrebbe premuto per cambiare le regole della partita, prima di desistere in seguito alla dura reazione non soltanto delle opposizioni, ma anche del suo partner di governo Yair Lapid, leader del centrista Yesh Atid). Secondo quanto riportato dalla stampa israeliana negli ultimi mesi, il candidato ideale del primo ministro sarebbe stato l’attuale ministro dell’Energia Silvan Shalom, che però secondo le più recenti indiscrezioni, non avrebbe convinto Bibi a dargli il suo endorsement e sarebbe quindi incline a non presentarsi più. Principale contendente di Rivlin diventerebbe a questo punto il laburista Binyamin Ben-Eliezer. Candidati che vengono considerati outsider sono lo scienziato e Premio Nobel per la Chimica Dan Shechtman, l’ex giudice della Corte Suprema Dalia Dorner, Meir Shitreet, già ministro delle Finanze e Dalia Itzik, altro ex presidente della Knesset.
Shimon Peres, il cui mandato è in scadenza il 27 luglio, a novant’anni è attualmente il più anziano Capo di Stato in carica. Nelle ultime ore l’annuncio che il Parlamento americano ha deciso di conferirgli la Congressional Gold Medal. “Per settant’anni il presidente Shimon Peres si è dedicato a rafforzare il legame che unisce Israele e gli Stati Uniti – ha sottolineato il deputato Joe Kennedy, tra gli sponsor della decisione – Non c’è mai stato un più alto campione dei nostri valori condivisi, né difensore dei nostri interessi comuni. L’approvazione di questa proposta dimostra che il Congresso e il popolo americano sostengono con forza il supporto a Israele e al suo popolo”.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(21 maggio 2014)