Bergoglio al Muro del Pianto: “All’Eterno ho chiesto la pace”
“O Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, Dio di Gesù Nazareno, dal cuore di questa santa Città, patria spirituale di Ebrei, Cristiani e Musulmani, faccio mia l’invocazione dei pellegrini che salivano esultanti al tuo Tempio: “Chiedete pace per Gerusalemme: vivano sicuri quelli che ti amano; sia pace nelle tue mura, sicurezza nei tuoi palazzi. Per i miei fratelli e i miei amici Io dirò: ‘Su te sia pace!’. Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene”.
Questo il testo del messaggio lasciato da papa Bergoglio al Muro del Pianto in uno dei momenti più potenti simbolicamente del suo terzo giorno di missione in Israele e Medio Oriente. Dopo l’incontro con il Gran Muftì di Gerusalemme al primo mattino, l’abbraccio con il rabbino Abraham Skorka e l’imam Omar Abboud prima di raccogliersi alcuni istanti in preghiera davanti al Muro. E ancora, a suggello di una giornata segnata da numerosi impegni, la commemorazione davanti alla tomba di Theodor Herzl, la sosta davanti al monumento che ricorda le vittime israeliane del terrorismo (fuori programma voluto dal primo ministro Benjamin Netanyahu) e la visita al Memoriale dello Yad Vashem dove il papa ha abbracciato e baciato le mani ad alcuni sopravvissuti alla Shoah. Ricco di significato anche l’incontro con i due gran rabbini di Israele: David Lau (ashkenazita) e Yitzhak Yosef (sefardita). “Insieme potremo dare un grande contributo per la causa della pace. Insieme potremo contrastare con fermezza ogni forma di antisemitismo e le diverse altre forme di discriminazione”, ha affermato Bergoglio.
Ieri la proposta di ospitare un incontro di pace tra i rappresentanti israeliani e palestinesi in Vaticano. Oggi un chiaro monito contro chi cerca di seminare morte e distruzione nelle società occidentali. “Il terrorismo è male – ha sottolineato – perché nasce dall’odio, perché non costruisce ma distrugge”.
(26 maggio 2014)