Gerusalemme, una casa per gli italiani

tempio italiano thumbUna casa per gli italkim. E una grande festa per celebrare una storia di tradizioni, cultura e generosità. Dopo anni travagliati, lo storico edificio di Rehov Hillel 25 a Gerusalemme che ospita la sinagoga e il Museo di arte ebraica italiana Umberto Nahon è al sicuro nelle mani della Hevrat Yehude Italia, l’associazione che riunisce la comunità degli italiani di Israele. A ripercorrerne la storia e le prospettive future è Angelo Piattelli, romano, esperto di manoscritti, libri ebraici e oggetti di judaica, in Israele dal 1993 e da alcuni mesi presidente della Hevrah. Hevrah che il prossimo 8 giugno, in collaborazione con la Jerusalem Foundation, si ritroverà a celebrare l’acquisizione della sinagoga, con una dedica speciale ai donatori che hanno reso possibile l’impresa. “Quando nel 1945 un gruppo di italiani di Gerusalemme diedero vita alla Hevrah, l’organizzazione, politica e culturale, non aveva una sede, così stipulò un accordo con il liceo Ma’ale, che utilizzava una struttura costruita nel XIX secolo da cattolici tedeschi come ostello per i pellegrini, oggi Rehov Hillel 25 – spiega Piattelli – Gli arredi della sinagoga di Conegliano Veneto arrivarono nel 1951”. Con il passare degli anni iniziano a venire esposti anche oggetti liturgici. Man mano, gli spazi concessi in uso alla Hevrah nell’edificio si ampliano, la scuola cessa di esistere e la municipalità affida lo spazio agli angelo piattelliitalkim. Nel 1982 viene ufficialmente fondato il Museo, che ottiene il riconoscimento delle autorità israeliane e diviene ben presto meta per leader e rappresentanti delle istituzioni. “Qualche anno fa però il demanio decise di vendere, e ricevemmo lo sfratto – ricorda Piattelli – Di fronte al prezzo di favore che ci fu offerto, cominciammo una raccolta fondi, che non sembrava destinata ad avere successo, finché la Jerusalem Foundation non ci aiutò mettendoci in contatto con un gruppo di importanti donatori milanesi, che non solo ci ha permesso di entrare in possesso di ciò che utilizzavamo, il piano terra e parte del primo piano, ma anche di ulteriori spazi”. Tra gli obiettivi della sua presidenza della Hevrah, il primo è una maggiore collaborazione con l’altra organizzazione degli italkim, l’Irgun. “Mi sono già rivolto al presidente, Vito Anav, perché a mio parere sarebbe importante unire le forze per dare vita a un unico centro politico, mentre invece potrebbe avere senso affidare la gestione del Museo a una apposita Fondazione”. A proposito del Museo, Piattelli spiega come sia in corso la ricerca di un architetto cui affidarne la ristrutturazione e il rinnovo del percorso, mentre è in preparazione una mostra che racconti proprio la storia dell’istituto e della comunità. Importante poi lavorare sull’accoglienza ai nuovi immigrati dall’Italia, sempre più numerosi. “Per la prima volta nel nostro Consiglio è stata assegnata una specifica delega agli olim, a rav Pierpaolo Punturello – sottolinea Piattelli – Le difficoltà, come la lingua, spesso si fanno sentire. Il nostro obiettivo è dare tutto l’aiuto possibile”.

(6 giugno 2014)