UCEI al fianco di Tsad Kadima

tsad kadimaIl nuovo centro di Tsad Kadima di Beersheva è nato per dare una risposta alle esigenze della popolazione del Sud di Israele (popolazioni beduine del deserto del Neghev comprese) e comprende classi di asilo più nido, laboratori di riabilitazione e altre attività impostate a preparare il bambino e l’adolescente a una quanto più possibile indipendenza funzionale.
I ministeri dell’assistenza sociale educazione e sanità accompagnano dal 2010 il centro come supervisione professionale e assegnazione bambini adatti.
L’orario scolastico normale prevede la fine dei programmi normali fino alle 14.30 col ritorno a casa dei bambini subito dopo, mettendo in difficoltà i genitori costretti così ad accorciare le ore di lavoro.
Tsad Kadima, attivando un progetto di doposcuola che allunga le ore di attivita educative per i bambini, viene incontro alle esigenze dei genitori facilitando la vita della famiglia/al tempo stesso i bambini godono di altro prezioso tempo dedicato ad attività rieducative e riabilitative.
La cosa è fondamentale, vista la svariata provenienza dei bambini del centro di Tsad Kadima: molti della città stessa, quattro da Kiriat Gat, tre da Ofakim e Sderot, due da Netivot, tre dai moshavim della zona e anche quattro dagli insediamenti dei beduini del Neghev.
Anche importante prendere in considerazione che si tratta di famiglie numerose di livello economico non alto, spesso i due genitori lavorano e l’aumento di ore di attività educativa all’interno del centro per i figli cerebrolesi può solo facilitare la difficile realta quotidiana per i genitori.
Aggiungendo ore ai normali programmi scolastici Tsad Kadima si e assunto un onere notevole dai punti di vista organizzativo e soprattutto finanziario.
Da qui e nata la richiesta all’UCEI per aiutare il progetto nell’anno 2013 nel quadro dei fondi 8X1000.
Il significativo aiuto assegnatoci ha dato un apporto fondamentale per fare quadrare le spese che il progetto comporta quali l’impiego di personale specializzato e ausiliario, spese di mantenimento palazzo e spese di trasporti.
Il sud di Israele è sempre rimasto in notevole ritardo come sviluppo di progetti educativi e riabilitativi a causa della distanza del centro del paese e della carenza di risorse umane adatte e professionali.
L’Unione delle comunità ebraiche italiane, appoggiando questo progetto, ha aiutato lo sforzo generale di migliorare le condizioni degli abitanti del Sud di Israele, regione che è sempre stata influenzata anche dalla vicinanza alla zona di Gaza e dai frequenti allarmi missili.
il messaggio è anche significativo da un punto di vista umano perché il centro di Tsad Kadima accoglie bambini di tutte le provenienze comprese tendopoli beduine del deserto e città in via di sviluppo.

Alessandro Viterbo, Tsad Kadima

(11 giugno 2014)