“Gioventù violata, lo sport si schieri per i diritti umani”

Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha inviato al presidente del Coni Giovanni Malagò e al presidente della Federcalcio Giancarlo Abete il seguente appello, annunciando un’azione da estendere a tutto il mondo dello sport.

“Caro Presidente Malagò, caro Presidente Abete,
le ultime notizie che ci arrivano da Israele, con la scomparsa di tre studenti di una scuola religiosa ebraica, acuiscono l’attualità del dramma dei tanti giovani e giovanissimi rapiti nel mondo a causa della loro nazionalità, cultura e religione. Dalle studentesse cristiane sequestrate dagli integralisti di Boko Haram in Nigeria ai bambini soldato in Afghanistan e in diversi paesi africani: un dramma che scuote le coscienze di tutti e che non può essere ignorato.
Per far sì che l’oblio non cada su queste vicende ho pensato di rivolgermi a voi con l’obiettivo di dare un segno tangibile all’opinione pubblica: perché non coinvolgere gli Azzurri in una testimonianza di solidarietà che avvicini milioni di telespettatori a queste tematiche? Una bandiera, uno striscione, una maglietta. Un simbolo a scelta, in occasione del prossimo incontro con il Costa Rica, che veda come primi ambasciatori di questo messaggio quelli che ormai consideriamo campioni non solo di sport, ma anche di umanità. A titolo di esempio pensavo all’idea di lanciare un hashtag specifico, come potrebbe essere #BringBackOurBoysandGirls.
Vi sarei grato se riusciste a concretizzare questa iniziativa con la consapevolezza che #BringBackOurBoysandGirls è l’appello di un mondo libero che rifiuta il fanatismo e ogni forma di odio, violenza e sopraffazione.
Naturalmente sono a vostra totale disposizione per affinare e sviluppare le prime idee che vi ho elencato”.

(17 giugno 2014)