#EyalGiladNaftali – Un abbraccio per la solidarietà
L’incontro con gli studenti della yeshiva di Kfar Etzion, l’abbraccio con i familiari di Eyal, Gilad e Naftali a Nof Ayalon, una preghiera collettiva per invocare la loro liberazione. Segnata da grandi emozioni la prima giornata in Israele della delegazione della Comunità ebraica di Roma, guidata dal presidente Riccardo Pacifici, per portare solidarietà ai familiari dei tre studenti israeliani rapiti nel Gush Etzion. Nella delegazione, tra gli altri, anche il presidente dell’Irgun Olè Italia Vito Anav e il consigliere e membro di Giunta dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Jacqueline Fellus.
Le iniziative adottate nella città di Roma, che molto si era spesa in passato per la liberazione di Gilad Shalit, sono state al centro dell’intervento tenuto da Pacifici a Kfar Etzion. A partire dalla decisione del sindaco Ignazio Marino di esporre le foto dei tre ragazzi in Campidoglio come avvenne proprio per Shalit. “Spero solo che siano esposte molto meno di quanto avvenne per Gilad”, ha commentato Pacifici. Un pensiero è poi andato all’evento organizzato al Portico d’Ottavia nella serata di lunedì con la partecipazione di molte centinaia di persone che indossavano una maglietta con l’hashtag #BringBackOurBoys. “Non ci piegheremo alla politica dell’odio e della rabbia, anche se siamo in ansia perché potrebbero essere nostri figli. Vogliamo seguire l’appello dei genitori dei tre ragazzi, delle loro mamme, che hanno chiesto di pregare di elevarci al signore e credere nella speranza” aveva affermato in quella circostanza Pacifici.
Fortissima la commozione al momento dell’abbraccio a Nof Ayalon. Ai familiari l’assessore Fellus ha voluto rivolgere il seguente messaggio: “Nel nome di tutte le comunità ebraiche italiane, siamo qui per esprimere in prima persona la nostra vicinanza alle famiglie dei tre ragazzi rapiti. Faremo tutto il possibile per aiutare a far sì che Eyal, Gilad e Naftali tornino a casa da voi – e da noi tutti. Ci sono gruppi di estremisti che non rispettano i valori della democrazia e continuano a rapire in tutto il mondo bambini, ragazze, giornalisti, sacerdoti, e molte altre persone. Preghiamo con voi ogni minuto. Dal cuore di tutti gli ebrei d’Italia e di tutte le madri”.
(27 giugno 2014)