Qui Roma – In piazza per i diritti di Israele

manifestazione“Quello in Medio Oriente è un doppio conflitto, armato e mediatico e quest’ultimo aspetto possiamo dire che è a scapito degli israeliani. Alcuni organi d’informazione sono in malafede e omettono di raccontare come realmente si svolgono i fatti, ma non bisogna dimenticare quelli che invece svolgono correttamente il loro lavoro: nel periodo di tregua accettato da Israele 50 razzi sono caduti sul paese che deve difendersi, ciò significa che Hamas non ha accettato la tregua”. Lo afferma il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Adnkronos e in vista della manifestazione di solidarietà indetta dalla stessa Comunità ebraica, di comune accordo con l’ambasciata israeliana e altre sigle raccolte nel comitato d’emergenza “Israele sotto attacco”, indetta per domani pomeriggio alle 19.30 in piazza della Rotonda, davanti al Pantheon.
L’iniziativa, dal titolo “L’unico rifugio che chiede il popolo ebraico è la pace”, è così illustrata da Pacifici: “Si tratta di una veglia di solidarietà a dimostrazione della comprensione dell’angoscia degli israeliani. E voglio evidenziare in maniera particolare che tutti, e sottolineo, tutti possono partecipare all’iniziativa, chiunque creda nella libertà e se ci sono palestinesi che vogliono ribellarsi alla tirannia di Hamas sono i benvenuti”.
Quella di giovedì, prosegue Pacifici, “vuole anche essere una manifestazione per lanciare una richiesta, un appello che viene dai nostri cuori perché in Israele si possa vivere in sicurezza e in pace”. Ad essere trattata anche la situazione di quei palestinesi che vivono nei campi profughi e non riescono ad avere una vita normale non per colpa di Israele ma di una leadership folle “che in questi 60 anni li ha sfruttati per arricchirsi come faceva un tempo l’Olp di Arafat”.
“Io credo che arabi e israeliani possano e debbano vivere insieme con uno Stato di Palestina libero e democratico perché la democrazia – conclude Pacifici – è l’unica garanzia affinché non vi sia un altro Stato accanto ad Israele governato da regimi tiranni e dispostici”.

(16 luglio 2014)