Qui Venezia – Daniel Zamir, jazz in Laguna

veneziaDue eccellenze artistiche in concerto e una prova di vitalità straordinaria, specialmente in un momento così difficile per Israele.
A porte aperte, pronti a farsi sorprendere, centinaia di veneziani si sono ritrovati negli spazi messi a disposizione dalla Comunità ebraica per accogliere uno degli eventi più attesi del Venezia Jazz Festival: i virtuosismi al sassofono di Daniel Zamir, cui gli esperti attribuiscono la gestazione di un peculiare canone di “jazz ebraico” (al pianoforte Omri Mor).
Tanti gli applausi che hanno salutato la performance così come le considerazioni pronunciate di contorno al momento artistico con un inevitabile riflesso su quanto accade in queste ore in Medio Oriente. Parole, musica e suoni. Soprattutto una grande lezione di amore per la vita, nonostante il sentimento di angoscia che gravita all’interno di tutto il mondo ebraico.
L’apertura della Comunità al festival ha origine da un’intuizione maturata dal direttore artistico Giuseppe Mormile in collaborazione con l’ambasciata israeliana a Roma, in particolare nella figura del suo addetto culturale Ofra Fahri. Un progetto che potrebbe aprirsi a nuovi sviluppi e che è stato illustrato per sommi capi dalla stessa Fahri. “Ho visto soddisfazione reciproca, sono ottimista”, il suo commento.
A inizio serata l’intervento del rabbino capo Scialom Bahbout.

(Nell’immagine Daniel Zamir e Omri Mor al termine del concerto)

(22 luglio 2014)