#IsraeleDifendeLaPace Qui Roma – Le ragioni del conflitto

gilonSala gremita, relatori autorevoli, il cuore rivolto a Israele. Una ricchezza di contributi che ha mostrato il volto di una Comunità preoccupata ma allo stesso tempo solidale e vicina.
“Per stare insieme e per capire”, questo il titolo della serata svoltasi al Tempio Beth El di via Padova grazie all’impegno congiunto di Keren Kayemeth LeIsrael, Comunità ebraica e Ambasciata d’Israele a Roma.
Tante le domande, tanti i punti critici del conflitto con i terroristi di Hamas che sono stati affrontati nel corso dell’evento. Con la partecipazione, tra gli altri, dell’ambasciatore Naor Gilon (già ospite del Consiglio UCEI dello scorso 13 luglio) e di Atai Shelach, colonnello riservista delle Israeli Defense Forces.
Tra gli argomenti trattati la minaccia rappresentata dai tunnel sotterranei che da Gaza arrivano in territorio israeliano e le potenzialità del sistema missilistico Iron Dome, che in queste settimane di fuoco incessante dalla Striscia ha permesso la salvezza di molte vite umane.
Forti sono emersi, nel corso della serata, il desiderio di unità e un richiamo al nesso indissolubile che lega lo Stato di Israele e le comunità della Diaspora.
Sulla minaccia dei tunnel l’ambasciatore ha posto l’accento anche in un’intervista che appare oggi sul Giornale a firma Gian Micalessin. “In Israele – spiega Gilon – rischiamo qualcosa di simile a un 11 settembre. Per eliminare quei tunnel siamo pronti a tutto, anche a riprenderci Gaza. Oggi il 95 per cento della popolazione israeliana sta con il governo. Qualsiasi decisione venga presa gli israeliani l’accetteranno”.

(Nell’immagine l’ambasciatore Gilon)

(24 luglio 2014)