I veleni del web
Sul web e sui social network sembra che le parole abbiano perso completamente il loro valore e il loro significato politico, storico e culturale.
Come già i mass media adottano termini e concetti inappropriati quando trattano di Israele e del conflitto in corso – lo sottolineava qualche giorno fa anche il professor Sergio Della Pergola su queste pagine – in rete si legge sempre più spesso di utenti che, sfoggiando la propria rabbia contro Israele (o piuttosto la propria ignoranza), adoperano con nonchalance termini come “nazista” o “oltre i nazisti” per riferirsi allo stato israeliano e ai suoi abitanti, incriminano il conflitto e le operazioni aeree e via terra dello Tzahal come “pulizia etnica” o “genocidio”, o addirittura c’è chi parla di Endlösung, e paragonano l’esercito israeliano alle Einsatzgruppen.
L’odio di molte persone verso Israele è cosa ormai nota, per coloro il sionismo e questo piccolo Stato sono il male assoluto, ciò che però preoccupa di più è che queste affiliazioni fuori luogo e pericolose lasciano presagire che qualcuno ha dimenticato cosa realmente il nazifascismo sia stato.
Francesco Moises Bassano
(25 aprile 2014)