Qui Verona – Confronto aperto con Israele e nuova ristorazione kasher
Sono centinaia i turisti israeliani di passaggio a Verona sia in inverno, per andare a sciare sulle Dolomiti, sia in estate per andare al lago di Garda, in montagna o a visitare le città d’arte. Molti chiedono di visitare la sinagoga e alcuni gruppi più religiosi si fermano per la preghiera e così ieri mattina un bel gruppo da Gerusalemme dopo aver recitato shacrit ha chiesto se era possibile estrarre e leggere il Sefer Torah. Il minian era abbondante e la felicità anche. Chi scrive ha aperto l’Aron Ha kodesh e siamo andati a sefer, israeliani e veronesi insieme. La cosa si è ripetuta con un altro folto gruppo nel primo pomeriggio che, dopo la visita al Beth haKnesset, ha recitato minchà.
Poco dopo in tutta l’area intorno alla Comunità è iniziato il presidio dalle forze dell’ordine intervenute numerose in attesa della visita privata di Naor Gilon, ambasciatore dello Stato di Israele che al suo arrivo è stato intervistato da numerosi giornalisti e da alcune reti televisive locali.
In comunità è stato accolto da numerosi iscritti e dall’associazione veronese Italia Israele. In sala era presente anche una delegazione della vicina Comunità di Mantova oltre ad amici arrivati da Trento, Vicenza, Merano.
Ho ricevuto l’ambasciatore insieme a Lucia Forneron, presidente del gruppo locale di Italia Israele: insieme abbiamo voluto esprimergli vicinanza e solidarietà per la difficile missione di difesa della popolazione e del territorio israeliano dai continui attacchi da Gaza. L’ambasciatore Gilon ha esposto la situazione in Israele con parole chiare e il pubblico gli ha rivolto numerose domande alle quali ha risposto sempre in modo preciso e dettagliato.
La giornata ebraica veronese si è chiusa con un buffet al vicino bar Excelsior che da ieri è il primo locale che propone pasti kasher sotto il controllo del rabbino capo Cesare Moscati.
Bruno Carmi, presidente della Comunità ebraica di Verona
(8 agosto 2014)