#IsraeleDifendeLaPace – Razzi da Gaza, si torna nei rifugi

rocket police house ashkelonTornano a suonare le sirene in Israele. A rompere la tregua, ieri pomeriggio, i missili sparati dalla Striscia di Gaza. E in meno di 24 ore Hamas – assieme agli altri gruppo estremisti della Striscia – hanno lanciato oltre 140 razzi contro il territorio israeliano. Diversi sono stati intercettati dal sistema antimissile Iron Dome, quattro nella sola area di Ashdod. Una abitazione nella zona di Hof Ashkelon, colpita da un razzo, è stata seriamente danneggiata (nell’immagine la polizia analizza i resti del missile). Hamas, dunque, ha riacceso le ostilità, facendo saltare il tavolo dei colloqui del Cairo nonostante quanto affermato da Saeb Erkat, leader dell’Autorità nazionale palestinese e capo del dipartimento che si occupa dei negoziati con Israele. “Il governo israeliano – ha dichiarato Erekat – è l’unico responsabile del collasso dei negoziati”. Mentre Erekat punta l’indice contro il primo ministro Benjamin Netanyahu per il fallimento del Cairo, il quotidiano arabo Al-Hayat porta altrove attenzione e responsabilità: a indurre o costringere Khaled Mashaal , leader di Hamas, a respingere la proposta di tregua egiziana sarebbe stato il Qatar, stato in cui Meshaal risiede. Il Qatar infatti voleva sedersi al tavolo dei mediatori assieme all’Egitto – riporta una fonte di Al-Hayat legata ai palestinesi di Fatah – ma visto il netto rifiuto israeliano ed egiziano a questa possibilità, le autorità qatarine hanno minacciato Mashaal: se accetti il piano egiziano sei fuori dal Qatar. Aut aut, non verificabile. Vero è che Mashaal ha rifiutato la tregua con Israele. E mentre il leader politico di Hamas rimane in Qatar, un altro dei vertici del movimento terroristico è sotto il mirino di Tzahal. La casa di Muhammad Deif, capo militare di Hamas, è stata colpita dall’aviazione israeliana. Nell’attacco sono rimasti uccisi la moglie e il figlio di Deif ma non è chiaro se lui sia rimasto coinvolto. Hamas nega e continua a minacciare Israele. Su Deif si è espresso il ministro della Giustizia israeliano Tzipi Lvini, affermando che “l’eliminazione di persone che commetto atti terroristici non è solo legittima ma auspicabile”. Le azioni israeliane per ora sono mirate ma non è chiaro quale direzione prenderà ora l’operazione Margine Difensivo, avviata l’8 luglio scorso per fermare il lancio di razzi dalla Striscia e eliminare i tunnel costruiti per infiltrarsi da Gaza in Israele. Diversi esponenti del gabinetto di sicurezza di Netanyahu premono sul primo ministro perché agisca duramente contro Hamas. “È tempo di abbandonare i colloqui per la tregua e arrivare a una vittoria decisiva su Hamas”, hanno dichiarato alcuni ministri, stando a quanto riporta ynet.

Daniel Reichel

(20 agosto 2014)