Settembre con Pagine Ebraiche
La serie tv che ha anticipato la crisi del Medio Oriente, l’altra guerra da non dimenticare, i grandi festival culturali di fine estate, un grande protagonista del vino italiano si confida e dichiara il suo amore per la cultura ebraica.
Il numero di settembre del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche offre molti spunti al lettore per affrontare il trauma del rientro dalle vacanze, della ripresa della vita di lavoro o di studio e concludere un’estate inquietante e anomala anche dal punto di vista delle condizioni atmosferiche.
Il lungo colloquio con Luigiterzo Bosca, uno dei grandi protagonisti del vino italiano immerso tra vini e cultura plurisecolare, che il direttore della redazione Guido Vitale descrive come “cavaliere delle Langhe”, era avvenuto verso la fine della primavera, poco prima della sua scomparsa. Bosca, cultore di vini leggendari e inventore di prodotti a larga diffusione commerciale, come l’aromatizzato Canei, fautore di un centro per l’arte e la cultura, noto benefattore, si racconta in confidenza e spiega i segreti del suo Verdi, la bevanda kasher moderatamente alcolica che furoreggia in Israele e negli Usa. Un sincero amante dell’ebraismo, non solo libresco, non stilizzato: “Mi interessano gli ebrei in carne e ossa, in Israele e nella Diaspora. E quelli che apprezzano i miei vini. È per questo che fra le tante cose mi sono industriato di fare vino kasher”. Terzo rappresentante di una mitica dinastia di vignaioli, l’intervistato lancia un monito: “Credo sia importante essere coerenti con quello che ci hanno trasmesso le generazioni che ci hanno preceduto, ma soprattutto costruire nuovi posti di lavoro per i giovani, far crescere la loro professionalità e la loro fiducia nel futuro”. Nel suo commosso ritratto di questo piemontese straordinario, il giornale accompagna il lettore alla scoperta di un mondo dove conta ancora l’amore per il lavoro ben fatto e l’ottimismo della volontà. Quella di gente come Bosca, gente grazie alla quale, avverte Vitale, l’Italia si regge ancora sulle proprie gambe. I due sono ritratti dal disegnatore Giorgio Albertini a tavola insieme, alla scoperta delle immense cantine della casa vinicola piemontese, una vera e propria città sotterranea, e nell’atto di scambiarsi molte confidenze. Traspare così dal delicato resoconto del colloquio anche una pista per comprendere da dove vengano e con quanta amicizia e affetto siano state donate alcune sponsorizzazioni che hanno consentito l’avvio di due nuovi praticantati giornalistici nella redazione del Portale dell’ebraismo italiano e di Pagine Ebraiche.
Chi volesse essere solerte nella programmazione del futuro, quantomeno prossimo, può intanto correre al dossier di pagina 15. Lingue e linguaggi, che vi fa sbirciare nell’agenda di settembre, cercando di destreggiarsi tra l’altro fra il Festivaletteratura di Mantova, Pordenonelegge e il milanese Jewish and the City. Una carrellata di nomi e argomenti sfiziosi: da Miki Bencnaan, l’ardita e poliedrica scrittrice israeliana che farà un salto a Mantova il 7 settembre (vedere a pgg.20-21 il profilo e l’incipit del suo onirico romanzo) a David Grossman che a Pordenone (il 17 settembre) si confronterà con lo scottante tema di Amore & Guerra. Il 13 settembre, la Rotonda di via Besana a Milano, si vestirà a festa per Jewish and the City rivolgendosi a chiunque volesse provare l’ebbrezza di un seder di Pesach in autunno. Ma i festival hanno ancora molto altro da offrire: armarsi di evidenziatore/agenda/tablet tecnologico, sembra il minimo.
Nelle prime pagine, il dietro le quinte dell’ultima edizione di Redazione aperta viene alla luce: dalle tracce della prova scritta che hanno dovuto sostenere i candidati per i nuovi praticantati giornalistici offerti dalla testata, agli ospiti che hanno popolato l’estate triestina, progettando i prossimi passi di Daf Daf, il giornale ebraico dei bambini e confrontandosi lucidamente sulla guerra contro il terrorismo di Hamas. Proprio durante Redazione aperta è stato introdotto un incremento sostanziale nei servizi informativi offerti dalla redazione: nuovi aggiornamenti e approfondimenti con cadenza oraria in tandem con l’emittente delle forze israeliane di difesa Galei Tsahal. Così, mentre i giovani seduti al Caffè San Marco scrivevano i loro pezzi, qualche tavolino più in là veniva spedito l’aggiornamento dell’ultima ora. E qualora il lettore si domandasse perché il banco di prova per le prove di ammissione sia stato un tavolino circondato da sedie viennesi, sarà sufficiente un balzo a pagina 30 per leggere le pagine che vedono il San Marco, appena centenario, protagonista assoluto con gli interventi di Giorgio Pressburger e Claudio Magris: due estratti dal libro di Stelio Vinci che celebrano il mitico locale letterario.
Se la tregua tra Israele e Hamas sembra reggere, l’agosto di fuoco ha posto la redazione di fronte a un bivio: come trattare la guerra? Come deve muoversi una testata giornalistica, soprattutto ebraica? Pagine Ebraiche antepone a ogni altra lettura una risposta in prima pagina e ricorda: “Tuttavia c’è un’altra guerra, sotterranea e silenziosa, ma non per questo meno pericolosa, che non conosce tregue. Quella dell’informazione avvelenata e inquinata dal pregiudizio e dall’odio. Raccontare le ragioni di Israele, le speranze di pace di tutti gli ebrei più volte tradite anche dal servilismo e dall’ambiguità dei media occidentali è più che mai un’emergenza”. Numerosissime le voci che hanno voluto regalare un contributo e una sfumatura particolare: Sergio Della Pergola, Asher Salah, Anna Momigliano, Antonella Castelnuovo, Claudio Vercelli, David Bidussa, rav Alberto Moshe Somekh, Marco Ascoli Marchetti, Avriram Levy e Ilana Raccah. Dall’adolescenza palestinese ai rapporti con l’America, dall’economia in bilico alle sirene che suonano, fino a disegnare gli identikit dei protagonisti e le forze in gioco. Una guerra, quella con Hamas, annunciata in maniera inquietante perfino da una serie tv inglese: The Honourable Woman con l”attrice hollywoodiana Maggie Gyllenhaal.
L’Italia ebraica a settembre non si ferma. L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane annuncia molteplici novità in arrivo: la Giornata della Cultura Ebraica dedicata alla donna, lo Shabbat Project e la presentazione del Master in Cultura Ebraica e Comunicazione.
Le pagine dedicate alla fotografia (Jurden Schadalberg), allo sport (il rifugio per giocare senza paura a Sderot) e ai sapori chiudono il numero con un sorriso in tavola: il Gefilte Fish è davvero l’elisir della lunga vita?
Rachel Silvera
(3 settembre 2014)