Qui Roma – Il ministro Lieberman in visita
Italia e Israele, si parla di Esteri

MogheriniLiebermanI rapporti tra Italia e Israele ma anche l’evoluzione del quadro mediorientale, con la questione palestinese e la minaccia dell’Isis in primo piano. Saranno questi i punti principali dell’agenda italiana del ministro degli Esteri di Israele Avigdor Lieberman, atterrato questa mattina a Roma e impegnato domani in una serie di appuntamenti istituzionali. Ad aprire la sua due giorni nella Capitale del ministro, l’incontro con i vertici dell’ebraismo italiano e romano con cui Lieberman ha avuto modo di confrontarsi in queste ore. Molto atteso il faccia a faccia previsto per domani con il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini – di ritorno dal vertice del Cairo sulla ricostruzione di Gaza – che sarà preceduto dall’intervento di Lieberman davanti alla Commissione Esteri della Camera. Il capo della Farnesina, che presto passerà alla guida della diplomazia europea, avrà molto di cui discutere con il collega israeliano, in particolare alla luce della sua partecipazione nelle scorse ore al vertice del Cairo sulla ricostruzione della Striscia di Gaza. In Egitto, i rappresentanti di cinquanta paesi hanno deciso di stanziare oltre cinque miliardi di dollari per aiutare la popolazione palestinese della Striscia, provata dal duro conflitto estivo tra i terroristi di Hamas e Israele. E ora il governo di Gerusalemme, escluso dall’appuntamento del Cairo – decisione mal digerita dal ministro Lieberman – chiede uno stringente controllo sulla pioggia di denaro che sta per investire Gaza. Il premier Benjamin Netanyahu chiede garanzie alla Comunità internazionale affinché i soldi vengano effettivamente utilizzati per la popolazione palestinese e non vengano distratti da Hamas per finanziare la propria attività terroristica. Se, come ha affermato ieri al Cairo il ministro Mogherini, la comunità internazionale deve avere un ruolo di primo piano nel processo di pace, uno dei passi necessari perché questo accada è quello di operare uno stretto controllo della gestione degli aiuti finanziari ai palestinesi. Tra i più scettici rispetto ai risultati del Cairo, proprio Lieberman, il quale aveva sottolineato che l’assenza di Israele dal tavolo della conferenza “non contribuisce alla serietà della discussione”. Domani Lieberman si troverà di fronte la futura rappresentante della politica estera europea – Mogherini da novembre sostituirà Catherine Ashton nell’incarico di Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune -, un’occasione per ribadire tutte le sue preoccupazioni e perplessità sulla gestione internazionale della questione palestinese. Oltre al processo di pace, domani si parlerà di tutta la situazione del Medio Oriente, con il ministro israeliano a ribadire la posizione del governo di Gerusalemme di fronte alla minaccia del nucleare iraniano. E ancora l’avanzata dell’Isis e i conflitti in Iraq e Siria, che ancora non toccano Israele ma rimangono sotto la stretta osservazione dell’intelligence israeliana. E sui jihadisti dell’Isis e riguardo al fanatismo di matrice islamica Lieberman avrà occasione di parlare anche con il ministro dell’Interno Angelino Alfano, con l’impegno di Roma a perseguire chiunque, sul suolo italiano, sia coinvolto del movimento che sta terrorizzando il Medio Oriente e che ha raccolto adepti anche nel Vecchio Continente.

d.r

(13 ottobre 2014)