Israele – Alta tensione a Gerusalemme
Ad un passo da una nuova intifada. Il popolare quotidiano israeliano Yedioth Ahronot dedica la sua prima pagina alla tensione sempre più alta che si vive a Gerusalemme. “Un altro morto è sarà intifada”, il titolo d’apertura del giornale, che ha inviato i suoi giornalisti a Silwan, quartiere arabo nella zona Est della Capitale israeliana. Da qui proveniva l’attentatore, legato al movimento terroristico di Hamas, che mercoledì scorso a Gerusalemme ha lanciato la sua auto contro alcune persone in attesa del tram che attraversa la città. Un attacco che è costato la vita a una bambina di 3 mesi e a una ragazza di vent’anni e che ha causato diversi feriti. L’attentatore, poco più che ventenne, è stato ucciso dalla polizia israeliana e, al suo funerale, celebrato ieri a Silwan, gli animi si sono ulteriormente scaldati. “Qui è come una bomba ad orologeria – afferma un abitante della zona, intervistato da Yediot Ahronot – Qui le persone si sentono messe al muro”. Un clima incandescente, aggravatosi dalla decisione del premier Benjamin Netanyahu di costruire oltre mille unità abitative a Gerusalemme Est. Poche ore fa il premier è intervenuto sulla questione, dopo le critiche ricevute a livello internazionale – “un inciampo alla pace” secondo Jen Psaki, portavoce del Dipartimento di Stato americano -, affermando di “aver sentito che le nostre costruzioni nei quartieri ebraici di Gerusalemme renderebbero più distanti la pace. È questo biasimo che rende la pace più lontana”. “Queste critiche – ha continuato Netanyahu – sono lontane dalla realtà. Incoraggiano false dichiarazioni tra i palestinesi”.
Tornando a Silwan, nel suo reportage il giornalista Elior Levy riporta i sentimenti degli abitanti. Alcuni puntano il dito contro la polizia israeliana, che secondo loro starebbe cercando di esacerbare la situazione con l’uso di infiltr