Rav Giuseppe Momigliano, presidente Ari: “Forza morale per respingere la barbarie”
L’Assemblea dei Rabbini d’Italia esprime sgomento e orrore per il tragico attentato nella sinagoga di Gerusalemme, prega per la guarigione dei feriti, invoca il conforto divino per le famiglie delle vittime.
Nella loro orrenda ferocia, gli assassini che hanno massacrato ebrei inermi, intenti alla preghiera del mattino, hanno anche segnato, con le loro stesse mani macchiate di sangue innocente, l’inesorabile fallimento cui andrà incontro la loro cieca violenza, che è purtroppo in grado di seminare vittime e spargere dolore ma non otterrà, come non ha mai ottenuto, di piegare la fede, la forza morale e la resistenza spirituale del popolo ebraico.
I Tallitot e i Tefillin – lo scialle della preghiera e i filatteri – insieme ai libri sacri, intrisi del sangue ebraico, ci ricordano momenti tragici che la nostra storia ha purtroppo vissuto più volte. Oggi piangiamo i nostri morti, ricordando analoghe sofferenze del presente e del passato, ma anche con la coscienza di poter guardare dall’alto popoli e governi, istituzioni religiose, poteri vari che nel corso dei secoli hanno sfogato contro di noi ogni sorta di violenza e crudeltà, ma che oggi fanno parte di pagine chiuse della storia. Loro sono ombre oscure ma ormai prive di consistenza mentre noi siamo un popolo vivo, che guarda al futuro. Anche coloro che oggi hanno portato la loro sanguinaria sfida tra le pareti di una sinagoga, non riusciranno nei loro propositi.
Molto però rimane da compiere da parte nostra, certamente prendere tutte le misure di prevenzione e di tutela, impegnarsi con forza e dignità a mantenere la nostra vita quotidiana, come dimostra emblematicamente l’immagine dei numerosi fedeli che hanno affollato la stessa sinagoga subito dopo i funerali delle vittime, ma anche, come espresso da rav Yuval Sherlow in una riflessione diffusa poco dopo il tragico evento (riportata dal sito di “Maariv”), “attenuare il dolore e il senso di distruzione attraverso un risveglio di vita morale, di giustizia e di compassione, di coscienza e di verità, di santità e di Torah, di Mitzvot e di studio, di gentilezza verso l’amico, verso lo straniero e il diverso”.
Parecchie di queste sollecitazioni riguardano in questo momento ogni persona, indistintamente, che desideri conservare viva la propria coscienza di essere umano, nella consapevolezza che anche la forza morale sia un elemento indispensabile per respingere le minacce della violenza e della barbarie che si affacciano, non solo per Israele ma per il mondo intero.
Rav Giuseppe Momigliano, presidente Assemblea dei Rabbini d’Italia
(19 novembre 2014)