Raccontare il fascino della città bianca

ishot-261Vino frizzante scorre alle inaugurazioni delle gallerie d’arte a ogni angolo di strada, il profumo di cappuccino pervade l’aria dei caffè chic, i graffiti colorano i muri dei quartieri underground, persone di ogni età popolano le strade fino alle prime luci dell’alba, i computer sono bollenti negli uffici delle startup. Tel Aviv è così, non si ferma mai. La città risplende di vita e di creatività, la moda tiene il passo con una personalità prorompente. A catturare questo spirito speciale è Anna Kopito con il suo blog Telavivian, dove le menti più vulcaniche di Tel Aviv “convergono sotto uno stesso tetto, unendo lifestyle e cultura ai loro pensieri personali. Quello che vogliamo non è creare una guida informativa della città, ma piuttosto costruire qualcosa con il materiale generato dallo stile di vita di Tel Aviv”. Nella pratica, Telavivian risulta come una parete di finestrelle da cui affacciarsi per vivere una piccola parte di questa quotidianità esplosiva, grazie a tutti i blogger, artisti, giornalisti, stylist e fotografi che contribuiscono dipingendone i vari aspetti. “Telavivian ha attentamente selezionato alcuni dei più interessanti ed esuberanti blogger che Tel Aviv ha da offrire. Cerchiamo di combinare un design minimalista con storie e pensieri dalle mille sfumature da Tel Aviv”, sintetizza Anna. Dalla città con non una ma ben due Fashion Week, ovviamente queste storie non possono che riguardare la moda.
Quella femminile naturalmente, attraverso gli occhi esperti della stylist Roza Sinayski per la quale anche un negozio di tappeti prende la forma del più interessante set fotografico per un servizio sulle ultime tendenze degli stilisti israeliani. Ma anche la moda maschile si è fatta strada sgomitando elegantemente, ed è al centro di The Garçonnière, il primo blog israeliano di moda maschile curato da Eyal De Leeuw, che “guarda alla moda maschile contemporanea con un senso della storia, e vede l’abbigliamento come un’intersezione culturale tra idee politiche, popolari e artistiche”. Un must di The Garçonnière sono ad esempio dettagliati servizi sui cappelli più di tendenza, e nel 2012 ha avuto l’esclusiva di un servizio fotografico sulla collezione firmata da Maison Martin Margiela per H&M. L’abbigliamento da uomo è protagonista anche di Hommegrown, il blog curato da Asaf Einy e Nadav Fink, “un fotografo e un fashion designer che hanno miracolosamente trovato la loro strada l’uno nelle braccia creative dell’altro”. Ma lifestyle, com’è noto, non significa solo moda: e infatti su Telavivian è possibile addentrarsi nelle vibrazioni offerte dall’arte, nei sapori di una cucina dalle mille ispirazioni, nel multiforme design, nella variopinta architettura, nella glitterata vita notturna e nella musica col suo mitico mix tra pop e Medio Oriente. Il fotografo Goni Riskin cura poi il blog da cui proviene l’immagine di questo articolo. Ma chiunque abbia qualche istantanea telavivese da condividere è invitato a farlo con il profilo Instagram di Telavivian, dove Anna si propone di pubblicare foto dei suoi follower con l’hashtag #TelavivianMoments. “Telavivian punta a catturare i dettagli, il carattere unico e le vie di Tel Aviv per riflettere quello che viene visto attraverso gli occhi dei singoli collaboratori”, sottolinea Anna. È lei che ha fondato Telavivian nel 2012, insieme a Eva Kopito e Anna Lindahl, e con la graphic designer Katarina Lindh. Tutte svedesi, hanno fatto esperienza in alcune importanti testate giornalistiche del Paese.
Nel caso di Anna Kopito si tratta di Elle, come redattrice di moda ça va sans dire. Ma la creatività di Anna è illimitata, e oltre a essere una giovane giornalista ha ad esempio anche un diploma al Gemological Institute di New York. Dopo un primo soggiorno a Tel Aviv per uno scambio universitario, ha deciso di trasferirsi stabilmente finiti gli studi e così è diventata anche co-fondatrice di Telavivian nella città di cui è innamorata. “Dal momento che Israele è spesso associato in primo luogo alla sua situazione politica, mi sono accorta che la cultura, l’arte e la creatività di Tel Aviv passano frequentemente in secondo piano”, racconta. “Noi vogliamo mostrare l’autentica vita quotidiana di Tel Aviv al pubblico internazionale”.

Francesca Matalon, Pagine Ebraiche dicembre 2014

(7 dicembre 2014)