Vittorio Dan Segre (1922-2014), a Gerusalemme il ricordo di amici e colleghi
Una vita tra “Risorgimento” e “Sionismo”. Queste le due parole chiave scelte dagli organizzatori della serata in ricordo di Vittorio Dan Segre (1922-2014) in programma domani alle 18 presso l’Istituto Van Leer di Gerusalemme. Un’iniziativa volta ad omaggiare il grande intellettuale torinese scomparso lo scorso settembre che vede l’impegno congiunto di Ambasciata d’Italia in Israele e Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv e la partecipazione di tanti amici, compagni di avventure tra giornalismo, scrittura e diplomazia e ospiti autorevoli.
Sottolineava il demografo Sergio Della Pergola, a poche ore dalla scomparsa, nel suo aleftav settimanale: “Dietro il pubblicista scorrevole e non privo di una sua particolare narrativa stava sempre l’analista profondo e irreprensibile sui fatti e il loro significato. Nell’attuale costellazione della politica e della stampa in Israele, in Italia e negli altri paesi, la voce di Dan Avni Segre ci manca molto e sarà molto difficile eguagliarla”.
Proprio Della Pergola sarà tra i protagonisti della serata insieme a Yones Abu Rabia, Joseph Agassi, Michael Bavli, David Cassuto, Simonetta Della Seta, Manfred Gerstenfeld, Maurizio Molinari ed Emmanuel Sivan. Ad accogliere gli ospiti, con un indirizzo di saluto, l’ambasciatore Francesco Maria Talò, il rav Adin Steinsaltz e il giornalista Arrigo Levi.
L’evento si svolgerà alla presenza del quinto presidente dello Stato di Israele Yitzhak Navon e della famiglia Segre. Gli interventi saranno sia in italiano che in ebraico con traduzione simultanea.
(Il disegno è di Giorgio Albertini)
Vittorio Segre – Dan Avni è stato per moltissimi anni il capofila degli interpreti in lingua italiana delle problematiche complesse dell’esistenza ebraica contemporanea. Oltre che un osservatore fine e originale, e spesso imprevedibile e sorprendente, era stato un attivo protagonista delle vicende di molti decenni drammatici ma anche gratificanti. Dan Segre aveva conosciuto da vicino tutti i principali attori della rinascita del popolo ebraico in Israele, e in questa rinascita aveva svolto un ruolo concreto anche se non sempre dichiarato. Ma quello che lo distingueva maggiormente era la lucida capacità di espressione che compendiava una profonda cultura ebraica e generale, una fede adamantina negli obiettivi ideali dell’ebraismo e una assolutamente indipendente e a volte anticonformista analisi delle contingenze. Era molto difficile farlo rientrare in categorie di ideologia politica, ed era possibile a volte sentirlo deplorare il crollo inesorabile di certe strutture istituzionali o concezioni di partito, ma in ogni caso si sapeva di aver di fronte uno strenuo e positivo difensore dei diritti e delle prerogative di Israele. Dietro il pubblicista scorrevole e non privo di una sua particolare narrativa stava sempre l’analista profondo e irreprensibile sui fatti e il loro significato. Nell’attuale costellazione della politica e della stampa in Israele, in Italia e negli altri paesi, la voce di Dan Avni Segre ci manca molto e sarà molto difficile eguagliarla.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme
(10 dicembre 2014)