Oltremare – Pioggia

dfubiniNon importa quanti decenni ancora vivrò in Israele, quante estati e quanti inverni, quanti governi vedrò cadere e quanti accordi di Pace non firmare: il tempo, inteso come quello metereologico, non smetterà di essere fonte di stupore quasi infantile. In questi ultimi giorni di rovesci violenti e improvvisi mi è capitato più volte di essere sorpresa dalla pioggia semplicemente per non averci creduto, che quelle nuvolette sottili e quella pioggerellina quasi londinese potessero trasformarsi in dieci secondi in una secchiata d’acqua che passa attraverso qualunque ombrello, cappello o giaccone impermeabile.
Siccome la pioggia qui è una benedizione, ovviamente ha qualcosa di magico.
Le strade diventano fiumi letteralmente davanti ai nostri occhi, che a dirlo si fa in fretta, ma quando si deve compiere il banale gesto di attraversare la strada per arrivare a casa, e l’acqua arriva fin oltre il gradino del marciapiede, e passa un tizio gentile su una bici elettrica e dice “tremp?” (passaggio?), prende un attacco di ridarella ma si sale senza far storie per essere depositati dall’altra parte del fiume. La pioggia ci inzuppa fino alle ossa, per poi asciugarsi dai marciapiedi in men che non si dica, e noi ci si ferma ancora fradici a pensare se forse la si è solo sognata, questa pioggia tira-e-molla.
E finchè l’inverno abbatte qualche albero e inonda qualche cantina, passi. Ma dopo la crisi nazionale dell’inverno scorso, con decine di migliaia di famiglie bloccate per giorni dalla neve a Gerusalemme e Zfat, e in tutto il nord, quest’anno lo stato si è dato una mossa in tempo. Alberi troppo vicini a pali della luce potati, cavi rinforzati, montagne di viveri ammassati in magazzini, sale, pale per spalare la neve pronti all’uso.
E mentre noi telavivesi ci scambiamo commenti su quella volta che a inizio gennaio stavamo in t-shirt sulla tayelet, è tornata la neve sulla cima del Hermon, perciò è definitivamente inverno e cosa vuoi che sia un po’ di pioggia, mica siam fatti di zucchero, noi.

Daniela Fubini, Tel Aviv twitter @d_fubini

(5 gennaio 2015)