Israel Prize, il procuratore scrive a Netanyahu
Nessuna decisione concernente la composizione della giuria dell’Israel Prize nel periodo di campagna elettorale. È la richiesta del procuratore generale Yehuda Weinstein, che ha scritto oggi al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu chiedendogli di porre fine alle pressioni esercitate dallo stesso, in qualità di ministro dell’Istruzione ad interim, per escludere dalla giuria alcune figure poco gradite per le loro idee o posizioni politiche. Come reso noto dallo staff del premier, Netanyahu si atterrà a questa decisione.
Il caso aveva fatto il giro del mondo anche perché, dopo l’allontanamento dei professori Avner Holtzman e Ariel Hirschfeld (premio per la Letteratura) e del regista Chaim Sharir (premio per la Filmografia), sei membri del consesso avevano rassegnato le proprie dimissioni in segno di protesta e alcuni intellettuali candidati al premio, tra cui lo scrittore David Grossman (a detta di molti, il più accreditato per la vittoria), si erano ritirati dalla corsa per il riconoscimento.
“L’intervento del premier rappresenta la politicizzazione del più importante riconoscimento di Israele, che dovrebbe essere concesso esclusivamente su considerazioni professionali e artistiche” il messaggio diffuso mercoledì dai dimissionari. Parole cui Netanyahu aveva replicato con queste considerazioni apparse sul proprio profilo Facebook: “Troppo spesso sembra che membri estremisti della giuria concedano premi ai loro amici e poi ci sono troppi antisionisti, radicali, pacifisti e pochi rappresentanti delle altre componenti della nazione”. Durissimo l’attacco di Grossman: “La mossa di Netanyahu – ha detto lo scrittore in televisione – è un sotterfugio cinico e distruttivo che viola la libertà di spirito, il pensiero e la creatività di Israele. Io rifiuto di cooperare con questo”.
(13 febbraio 2015)