…Diaspora
“Noi, gli ebrei d’Europa, non ci arrenderemo”, scrive Renzo Gattegna al presidente della Comunità ebraica di Copenaghen. Cioè, resteremo a difendere noi e i paesi di cui siamo cittadini. Ogni ebreo, come ogni uomo e donna dei nostri paesi liberi e democratici, ha il diritto di scegliere se restare nella Diaspora o fare aliyah, se diventare a pieno titolo cittadino di Israele o identificarsi nella vita della diaspora europea. Ma credo che se davvero gli ebrei d’Europa si arrendessero e lasciassero le terre in cui sono nati per raggiungere tutti Eretz Israel, allora una grande ricchezza dell’ebraismo andrebbe persa e i terroristi avrebbero vinto almeno per metà la loro battaglia, che è una battaglia contro la libertà, contro la coesistenza di idee e religioni diverse, contro la democrazia. Israele e Diaspora vivono in un circuito fecondo di scambi di civiltà, idee, culture. Distruggere la Diaspora, le comunità ebraiche nella Diaspora, è tagliare alle radici questo circuito vitale. È dare ragione alle ragioni dei terroristi.
Anna Foa, storica
(16 febbraio 2015)