Ecologia – “Italia e Israele, gli stessi obiettivi”

beautNata nel 1968 come emanazione del ministero dell’Ambiente, The Council for Beautiful Israel è una delle più importanti associazioni ecologiste israeliane. A guidare la sezione italiana è il romano Dario Coen, coadiuvato nell’impegno da un Consiglio che vede riunite diverse professionalità al lavoro per allargare la rete anche in altre città, in primis Milano e Livorno.
“Beautiful Israel – racconta Coen – è nata nel 1968 e da sempre si è occupata solo ed esclusivamente di difesa ambientale, educazione civica e rispetto della natura in ogni parte d’Israele, senza distinzione di religione o popolazione. In ogni villaggio ebraico o arabo CBI ha il suo progetto ambientale da portare avanti. Qualche anno fa una grande donna, Huguette Charbit, ha avuto l’intuizione di aprire degli uffici di rappresentanza all’estero e per una serie di motivi del tutto occasionali si è rivolta a me. Reduce della mia esperienza giovanile con il Movimento Culturale Studenti Ebrei ho subito chiesto aiuto ad Alberto Sonnino: anche lui non si è tirato indietro, per mia fortuna”.
Quale l’impatto dell’iniziativa?
In questi due anni abbiamo coinvolto altri amici ed insieme abbiamo raggiunto i nostri primi obiettivi. Convegni universitari italo israeliani sulla green terapy, eventi pubblici con i ministri dell’Ambiente e della Pubblica Istruzione e con il sindaco di Roma: poche attività, ma con un livello qualitativo non indifferente. Adesso inoltre abbiamo rapporti costanti ed istituzionali con il Wwf, Greenpeace, Italia Nostra e Legambiente. Pubblicano nostri interventi sulle loro riviste, ci invitano alle loro iniziative e davvero abbiamo capito che il rispetto per l’ambiente e l’amore per la natura è un tema trasversale che unisce tutti. Condividiamo gli stessi obiettivi e abbiamo avvicinato Israele all’Italia in ambienti che una volta erano lontani e forse diffidenti. Non ci interessa fare attività con il pubblico ebraico anche se spesso siamo presenti nelle scuole ebraiche romane. Con i giovani è sempre un piacere collaborare, ma il nostro obiettivo è di gemellarci con tutte le associazioni settoriali italiane. E ci stiamo riuscendo facilmente.
Quali prospettive si aprono adesso per voi?  
Abbiamo una pagina su Facebook sempre più visitata, abbiamo tanti collaboratori ebrei e non che ci chiedono di partecipare e intervenire alle nostre attività. Non abbiamo mai scritto una sola parola di politica di alcun genere: siamo monotematici, ma il lavoro è tanto e gestire le richieste di tutte le iniziative che ci propongono è difficile. Ci diamo da fare tutti senza chiedere un euro ad Israele e senza fare foundraising, ci autofinanziamo, siamo presenti nel mondo ambientalista italiano ai massimi livelli. A breve organizzeremo un viaggio in Israele per far conoscere l’avanguardia di un Paese ancora poco conosciuto. Israele è davvero “beautiful”, ma non tutti lo capiscono. Noi proviamo a spiegarlo.
Perché è importante ‎tutelare determinati valori?
L’educazione civica, il rispetto per l’ambiente, curare la “bellezza” del Paese in cui si vive è fondamentale per le nuove generazioni. Noi abbiamo il compito di lasciare ogni città più verde di come l’abbiamo trovata, più pulita, più a dimensioni umane di come è oggi. La posta in gioco è vitale, ma la consapevolezza è ormai comune e devo dire che soprattutto in Italia si sa che Israele ha questo obiettivo nei cromosomi storici fin dalla sua fondazione.
Expo apre una nuova sfida… 
Lo stand israeliano sarà uno dei più belli e visitati. Se ne occupano direttamente i ministeri dell’Ambiente e degli Esteri, con l’aiuto anche della nostra istituzione. Far conoscere Israele attraverso l’ambiente è la scommessa. Ci saranno convegni, mostre, dibattiti: insomma dopo Expo 2015 Israele sarà più amata, più conosciuta ed apprezzata. Anche noi faremo la nostra parte, senza manie di protagonismo, senza metterci in bella vista. È Israele che ci interessa, non la nostra sigla.
Il tuo ricordo più bello di questi due anni.
Piantare alberi a viale Trastevere a Roma, sistemando un giardino, con ragazzi italiani di ogni colore e religione, davanti al ministro della Pubblica Istruzione, al sindaco e a tante altre autorità nel giorno di Tu bishvath è stato emozionante e non ha precedenti, ma anche le altre attività fatte in ambito non ebraico, con le varie associazioni ambientaliste, sono il nostro fiore all’occhiello.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(8 marzo 2015)

(Foto di Ariel Nacamulli)