Morandi, l’eterno ragazzo conquista gli Italkim
Un’icona della musica italiana in visita a Gerusalemme: si tratta di Gianni Morandi, nella capitale israeliana per correre l’annuale Jerusalem International Winner Marathon, svoltasi venerdì. Il cantante è stato poi accolto dalla comunità degli Italkim, gli italiani residenti in Israele, durante un ricevimento organizzato dal ministero del Turismo.
Morandi è stato in Israele l’ultima volta negli anni ’80, e nel 1967 mentre era in corso la Guerra dei Sei Giorni aveva pubblicato una canzone intitolata Israel. Questa volta, all’età di 71 anni, è venuto a Gerusalemme allo scopo preciso di correre la mezza maratona.
“Il 13 marzo di quest’anno, insieme ad alcuni amici bolognesi, appassionati podisti, andrò a Gerusalemme per correre la mezza maratona, nell’ambito della Jerusalem International Winner Marathon”, aveva annunciato prima di partire. “Sarà una bella occasione per rivedere questa meravigliosa città, dove sono già stato, ma più di trent’ anni fa. Sono sicuro che correre in quei luoghi pieni di storia, di cultura e di spiritualità sarà veramente entusiasmante. Gerusalemme è una delle più belle città del mondo”.
Dopo la maratona ha commentato: “La corsa era un po’ dura ma ce l’abbiamo fatta! Le salite e discese erano un po’ difficili ma è stata una bellissima esperienza. La città è ancora più bella di quello che mi aspettavo. Spero di tornare l’anno prossimo e correre la maratona intera, sempre che melo permetta quello lassù”, ha aggiunto sorridendo.
Dopo la maratona, Morandi si è concesso un’esperienza un po’ più rilassante: “Bellissima giornata con visita a Masada, poi al Mar Morto e conclusa a Gerusalemme, al tramonto”, ha scritto sulla sua pagina Facebook. In seguito, durante la sua visita alla Città Vecchia ‘si è fatto mandare dalla mamma’ a prendere un succo tradizionale e artigianale di melograno. “Nella città vecchia a Gerusalemme, una ragazza prepara succo di melograno. Buono, gustoso, gradevole… si beve volentieri!” ha commentato.
L’incontro con gli Italkim si è svolto al tempio italiano di Gerusalemme. Ad accogliere Morandi, tra gli altri, il direttore esecutivo del Museo di Arte Ebraica italiana – Umberto Nahon Gilad Levian e il presidente della Hevrat Yehudei Italia (la Comunità italiana di Gerusalemme) Angelo Piattelli oltre a tanti membri della Comunità, i grandi fan di sempre, ma anche alcuni ragazzi nati e cresciuti in Israele al ritmo delle sue canzoni ascoltate dai genitori, pronti per un selfie con il popolare attore e cantante. “Una delle cose più buffe che ho sentito in vita mia è la versione ebraica della tua canzone ‘Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte’” ha raccontato a Morandi Fabio Sonnino, membro della Hevrat Yehudei Italia.
“Sono contenta di incontrarla anche se entrambi a questa età”, l’ha invece accolto Cecilia Nizza, vicepresidente e responsabile delle attività culturali e sociali della Hevrat Yehudei Italia. Una grande risata da parte del pubblico e la risposta di Morandi: “Abbiamo fatto in tempo!”.
La prima a portare il suo saluto è stata Ilanit Melchior, responsabile del turismo della Jerusalem Development Authority, tradotta dall’inglese da Angela Polacco Lazar, guida turistica in Israele e figura molto attiva nella Comunità italiana di Gerusalemme. “Gerusalemme è nota per la sua bellezza, che attrae persone di religioni e nazionalità diverse. Non esiste al mondo un’altra città come Gerusalemme, e il pubblico la rivisita spesso” ha affermato, sottolineando il forte legame fra l’Italia e la capitale dello Stato ebraico, che in quanto sede di luoghi importanti per il Cristianesimo è da sempre molto frequentata dal grande turismo italiano. “Il mio ruolo è di investire su Gerusalemme, la maratona è un metodo di investimento attraverso il turismo, e dunque lei signor Morandi è inconsapevolmente diventato un investitore. La ringrazio per questo!” ha spiegato, trascinando il pubblico in una risata. “Di lei – ha concluso – mi avevano detto che è un grande attore, un conduttore televisivo in gamba, un grande cantante, bravo e bello. Sinceramente la prima cosa che ho pensato è stata che avrebbe di certo voluto un incontro suntuoso e spettacolare e invece ha preferito questo: la sua modestia è ciò che mi ha più colpito”.
“Gerusalemme è ed è sempre stata un centro culturale internazionale importantissimo. È riuscita ad esserlo per via della sua lunga storia di 4mila anni. Gerusalemme è una città dove il nuovo è l’antico si riuniscono in armonia”, ha poi affermato l’ambasciatore italiano in Israele Francesco Maria Talò.
A Morandi e al pubblico ha voluto raccontare un aneddoto: “Ho sempre ammirato due tipi di persone: gli scienziati e quelli che corrono la mezza maratona, correrla è sempre stato un mio obbiettivo, mi sembra bello perché si tratta di sfidare se stessi. Ho sempre detto che l’anno successivo l’avrei corsa, a tal punto che è diventata una barzelletta fra i miei amici. Sfortunatamente mi sono rotto il ginocchio e quindi non so se lo potrò fare, ora però ho una scusa e mi dedico al nuoto”. Tornando a parlare della capitale israeliana ha poi proseguito: “Gerusalemme è una città complicata, e tante volte si evita di parlarne per via di questo. Se guardate per esempio in questa sala – ha indicato – in alto vedrete insieme a disegni cristiani una stella di Davide. Sono sicuro che il pittore ne conosceva il significato, e in questo modo ha espresso la complessità della città. Non bisogna evitare di parlare di Gerusalemme, anzi!”. L’ambasciatore ha infine colto l’occasione per invitare tutti all’Expo 2015 che si svolgerà a Milano a partire dal primo maggio e a cui è prevista la partecipazione di 20 milioni di visitatori, sottolineando l’importanza di una grande partecipazione israeliana e di una presenza numerosa al padiglione che mostrerà il lato più bello del paese al mondo. Ha poi esortato il pubblico a partecipare anche alla maratona di Milano il 12 aprile. “La prossima maratona sarà una maratona Italia – Israele” ha concluso con un sorriso.
Subito prima del cantante ha preso la parola Amir Halevi, il direttore generale del ministero israeliano del Turismo, sempre tradotto da Angela Polacco Lazar. “Dell’importanza, della bellezza e della centralità culturale di Gerusalemme avete già parlato. Al ministero promuoviamo tante attività per mantenere Gerusalemme un centro turistico internazionale moderno e attraente”. Rivolgendosi a Morandi ha quindi aggiunto: “Lei crede di essere venuto per l’unica maratona, ma in verità noi qui in Israele abbiamo anche la Night Marathon, la Tel Aviv Marathon, la Maratona del Mar Morto, la Maratona del Nord, la Maratona della Bibbia e tante altre. Credo quindi che sarà costretto a tornare”.
Dopo tutte le belle parole in suo onore a salire sul palco è stato il cantante che, commosso, ha così ringraziato i partecipanti: “Sono contento di essere tornato qui a Gerusalemme dopo tutti questi anni, questa volta anche con la mia amata moglie Anna e i miei cari amici sportivi dall’Italia e in particolare da Bologna”. E poi, senza tante altre parole, ha cominciato a cantare. A partire da “C’era un ragazzo” ha trascinato il pubblico che ha lo ha accompagnato a gran voce, con stima e gioia sia dei membri della comunità sia dei rappresentanti del governo israeliano.
Alla fine c’è stato chi ha commentato: “Signor Morandi, lei canta come un ragazzo, non invecchia mai!”. Morandi in risposta ha detto: “Ho un amico che dice lo stesso ma sai, la differenza fra l’eterno ragazzo e l’eterno riposo è piccola”.
A chiudere la serata la consegna di un omaggio da parte del ministero del Turismo israeliano a Morandi, una coppia dei rotoli del Mar Morto, visitato dal cantante nel corso del suo viaggio, e una spina con il simbolo del leone che rappresenta la città di Gerusalemme.
Michael Sierra
(Foto di Angela Polacco Lazar)
(16 marzo 2015)