Partiti arabi, terzo partito
L’unità premia, talvolta. Presentatasi al voto come un blocco compatto, legando in una sola proposta politica il partito di sinistra arabo-ebraico Hadash (Fronte Democratico per la Pace e l’Uguaglianza), i due partiti laici Balad e Taal e il partito islamico Raam, la coalizione unitaria araba si aggiudica infatti 14 seggi, tre in più rispetto a quelli ottenuti nell’ultima tornata elettorale quando ciascun partito aveva corso per sé, e il terzo posto assoluto in graduatoria. “È un risultato storico. Gli arabi israeliani hanno compreso l’importanza del voto e per noi hanno votato anche ebrei progressisti che non hanno accettato la deriva razzista di Netanyahu” ha affermato il leader Ayman Odeh, 41 anni, avvocato con trascorsi da consigliere municipale ad Haifa. Tra i rappresentati di coalizione che siederanno alla Knesset anche la deputata Hanin Zoabi, esponente di Balad, che la scorsa estate aveva rifiutato di classificare il rapimento e l’uccisione dei tre studenti di yeshiva nel Gush Etzion come un atto terroristico. Alcune sue recenti intemperanze l’hanno portata a una sospensione dall’attività parlamentare per sei mesi.
“Il fine ultimo è che Netanyahu perda il potere, è in assoluto la cosa più importante. Non facciamo parte della squadra di Herzog, ma siamo interessati ad ascoltare cosa ha da dirci”, sosteneva Odeh alla vigilia del voto. Con Bibi sembra sempre più saldo al comando, resta da capire quale sarà – concretamente – il peso del partito unitario nella nuova Knesset. La sfida è comunque quella portare “le istanze di pace e di giustizia sociale degli arabi israeliani e dei nostri fratelli palestinesi”.
In un editoriale pubblicato dal Guardian il giorno prima del voto Odeh ha scritto: “Non può esserci una reale e sostanziale democrazia fiano a quando proseguirà l’occupazione dei territori palestinesi. Per questo noi crediamo che solo rispettando il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione e all’indipendenza la società israeliana potrà essere liberata da questa scure etica, economica e sociale”.
“I nostri rappresentanti – proseguiva Odeh – prenderanno una chiara e ferma posizione contro le ingerenze dei poteri forti e contro l’aumento del prezzo dei beni di prima necessità, mentre lavoreremo per garantire un adeguato alloggio a tutti i cittadini israeliani. Soprattutto, chiediamo democrazia e uguaglianza per la popolazione araba. Saremo un campo alternativo, un luogo dove ebrei e arabi saranno soci alla pari, e non nemici”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(18 marzo 2015)