Ferrara – La Memoria come atto d’amore
Una preziosa testimonianza storica, ma anche “un atto d’amore”. È quello compiuto dal presidente della Comunità ebraica di Ferrara Andrea Pesaro, nelle parole del rabbino capo rav Luciano Caro, con la pubblicazione di un manoscritto inedito sulla storia degli ebrei ferraresi del nonno Silvio Magrini, presidente nei mesi più bui fino alla deportazione e all’uccisione ad Auschwitz-Birkenau.
L’opera, pubblicata sotto il titolo di “Storia degli Ebrei a Ferrara dalle origini al 1943” dalla casa editrice Salomone Belforte, costituisce un nuovo fondamentale tassello nella storiografia locale. Ed oltre a questo, ha sottolineato il coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura UCEI Guido Vitale, chiamato a moderare l’intervento, “racconta dello straordinario attaccamento degli ebrei italiani alle sorti del paese e ai luoghi della loro vita”. Grande l’emozione del curatore nel trovarsi faccia a faccia con questo scritto, rinvenuto durante alcuni lavori domestici. E grande l’emozione nel riavvolgere il nastro di questa prova al tempo stesso tragica, appassionante, preziosa. A tratti persino ironica, nonostante gli anni difficili in cui fu realizzata. “Ricordo mio nonno come un uomo mite, severo, partecipe alla vita ebraica, custode del valore della famiglia, con forti valori morali. Quando ho presentato la mia candidatura in Comunità – ha affermato Pesaro – il pensiero è andato a lui e mio padre Marcello, che sarebbe stato a sua volta presidente in un ampio lasso di tempo tra anni Sessanta e Ottanta. Due figure cui devo molto”. Parole di apprezzamento per l’opera sono arrivate anche da Laura Graziani Secchieri dell’Archivio di Stato di Ferrara.
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(26 aprile 2015)