Combattere l’odio, alla Camera una nuova consapevolezza

Sensibilizzare i deputati italiani sull’importanza di approvare la proposta di modifica della legge del 1975 in merito al contrasto dei crimini di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, già passata a larghissima maggioranza a Palazzo Madama in febbraio con l’apprezzamento tra gli altri del presidente del Senato Pietro Grasso, che si era detto “sinceramente orgoglioso”, e del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane Renzo Gattegna, che l’aveva definita “una pagina importante della storia del nostro paese”. Questo l’obiettivo di un seminario tenutosi nelle scorse ore nella Sala Isma di Piazza Capranica su iniziativa dei due promotori del disegno di legge, i senatori Silvana Amati (Pd) e Lucio Malan (Forza Italia). Un primo momento di approfondimento riservato agli addetti ai lavori che arriva mentre, da alcuni giorni, il testo è all’esame della commissione preposta di Palazzo Montecitorio (l’auspicio espresso dall’onorevole Amati è che possa arrivare al voto dell’aula entro giugno).
A portare un contributo anche il giurista e consigliere UCEI Giorgio Sacerdoti, che ha inquadrato il testo nel contesto legislativo continentale ricordando come la norma si inserisca nel solco tracciato della direttiva comunitaria e dalla Corte europa dei diritti dell’uomo. “Il negazionismo è un fenomeno riconosciuto come pericoloso, e per questo è previsto un bilanciamento opportuno con il diritto alla libertà di espressione”, ha spiegato il giurista. L’avvocato Roberto De Vita, tra gli altri, ha invece sottolineato la corretta impostazione che è stata data dal Senato quando si è deciso di introdurre un’aggravante di pena di tre anni relativa ai reati previsti dalla legge del ’75 ovvero propaganda, pubblica istigazione e pubblico incitamento a commettere atti di discriminazione razziale.
Significativi anche gli interventi degli onorevoli Milena Santerini e Paolo Corsini. Quest’ultimo, storico oltre che senatore, ha spiegato come le sue iniziali perplessità in materia siano progressivamente venute meno con le varie modifiche apportate rispetto al testo di partenza.
Ad essere ascoltata anche la commovente testimonianza di Giulia Spizzichino, 19 parenti stretti uccisi ad Auschwitz-Birkenau e sette nell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Presente ai lavori, tra gli altri, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici.

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(28 aprile 2015)